Che il gioco sia quello del chi c’era e chi non c’era lo ha dimostrato lui stesso, Michele Emiliano, che a Pescara ha esordito sottolineando gli assenti, quelli che si aspettava di vedere e che, alla presentazione del comitato locale che sostiene la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd, non c’erano.
Poi, tra un sassolino e l’altro, il suo personale macigno, ormai noto come il nulla lucente, alias Matteo Renzi:
“Il Partito Democratico si è limitato qualche volta a fare un po’ di giovanilismo nell’abbigliamento, nell’esibizione della forma. Abbiamo visto in questi giorni il giovanilismo del nulla lucente, quello di chi pensa che la comunicazione politica prenda il posto del contenuto. Non so come si possano passare tre giorni senza avere un’idea”.
Il presidente della Regione Puglia, pero’, e’ accaduto di non riuscire – ha proseguito – ad avere un’idea innovativa, nonostante mille giorni anche di grandi fallimenti. Ci sono state, ovviamente, parentesi positive: quello che e’ stato sulle unioni civili e’ una cosa bellissima e necessaria e la legge sul caporalato e’ stata importante, ma tutto il resto ha fatto una fatica tremenda. Botte di fiducia solo sulla riforma costituzionale, sui provvedimenti che interessavano in modo particolare e sulle leggi elettorali. Devo dire che questo ‘sequestro’ della democrazia interna al partito non ha portato bene”.
Domande? No, ai giornalisti più discoli, quelli che vanno sempre di fretta, tocca solo ascoltare e, naturalmente, prendere nota di chi c’era: Antonio Luciani, sindaco di Francavilla, Luigi Febo, consigliere comunale a Chieti, il deputato Antonio Castricone e il segretario dei giovani del Pd, Mirko Frattarelli.
Il servizio del Tg8: