Prima udienza, in Tribunale a Teramo, per il processo relativo al presunto abuso edilizio nell’area ex Monti a Roseto degli Abruzzi. Il processo vede imputate sette persone: le indagini scattarono nel 2007 con una denuncia.
Il processo vede imputate sette persone tra costruttore, progettisti, tecnici comunali e un privato cittadino che, all’epoca, acquistò uno degli appartamenti realizzati nell’area e oggi ha visto il collegio (presidente Giovanni Spinosa) disporre la citazione del Comune di Roseto degli Abruzzi come responsabile civile, accogliendo così la richiesta avanzata dalla parte civile. La vicenda finita davanti ai giudici è relativa ad un presunto abuso edilizio relativo al Prusst (programma di riqualificazione urbana) “La città lineare della costa”, all’interno del quale, secondo l’accusa, sarebbero state realizzate tre palazzine con una serie di volumetrie in eccesso rispetto al progetto approvato. A far partire le indagini, nel 2007, fu una denuncia dell’imprenditore Alberto Rapagnà (che si è costituito parte civile nel processo): un fascicolo passato per due richieste di archiviazione, entrambe rigettate dal gip, fino alla riapertura delle indagini e al successivo rinvio a giudizio dei sette imputati che, a vario titolo e in base alle diverse posizioni, devono rispondere di reati che vanno dall’abuso edilizio all’abuso d’ufficio, al falso.