‘Suo figlio è a terra col motorino, ci faccia entrare’: questa la frase-trappola ricorrente con la quale due donne provano a rubare in zona colli a Pescara.
La frase sempre la stessa, o quasi, le voci pure: due donne più un uomo che fa da palo rigorosamente nell’auto accesa per darsi alla fuga qualora il malcapitato riconosca in quella frase una trappola. A raccontare i tre e la frase in questione, ‘suo figlio è a terra col motorino, ci faccia entrare’, sono in parecchi, ormai, nella zona colli di Pescara. Segnalati o cacciati via sotto la minaccia di allertare le forze dell’ordine, i tre sfruttano gli attimi di panico che un genitore può provare sentendosi dire una casa simile al citofono di casa per tentare di entrare nelle abitazioni. Poco fantasiosi, tuttavia, a giudicare dal fatto che hanno messo in scena la stessa farsa, dell’incidente in motorino, anche con famiglie senza figli oppure con anziani spesso soli in casa. Nel quartiere della basilica della Madonna dei sette dolori, di certo, i residenti chiedono più pattuglie e più frequenti specie nelle ore serali: i tre finora non sono riusciti a beffare nessuna delle vittime designate, ma resta l’allarme per una zona della città tanto estesa quanto popolosa di recente spesso presa di mira da delinquenti e ladri. Una raccomandazione tanto banale quanto preziosa che fanno le forze dell’ordine: bandita ogni forma di eroismo o giustizia fai da te, chiunque dovesse sentirsi dire al citofono questa o frasi simili non deve far altro che allertare immediatamente carabinieri o polizia senza, naturalmente, aprire porte e cancelli.