Prima udienza a Pescara per lo scandalo sugli esami truccati alla d’Annunzio: sotto accusa per corruzione e falso ideologico il professor Luigi Panzone, docente di tecnica bancaria e professionale.
‘Dopo un periodo di frequentazione mi chiese di cambiargli degli assegni, mi prospettò anche la possibilità di frequentare le lezioni facendomi capire che lui in qualche modo mi avrebbe aiutato a prendere la laurea’. E’ uno dei passaggi chiave della deposizione di Ferruccio D’Ottavio, uno dei sei testimoni dell’accusa che, questa mattina, sono sfilati davanti al tribunale collegiale di Pescara nell’ambito della prima udienza del processo a carico di Luigi Panzone, il docente di tecnica bancaria e professionale accusato di corruzione e falso ideologico. L’inchiesta sugli esami truccati all’Università d’Annunzio di Pescara fa riferimento a fatti risalenti al 2012. Gli uomini della Digos hanno ricostruito le varie fasi delle indagini: Panzone, in sostanza, avrebbe segnalato ad alcuni suoi colleghi il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, dietro la promessa del versamento a suo favore di 50 mila euro, e l’imprenditore foggiano Michele D’Alba, che gli avrebbe consegnato 13 mila euro. Dalle indagini svolte emerse che Panzone aveva un’impellente necessità di danaro, in quanto era protestato e la casa familiare era stata aggiudicata all’asta. Nel corso della prossima udienza, il 10 marzo, saranno ascoltati gli ultimi cinque testimoni dell’accusa.