Non accettava la fine della relazione e, al culmine di una serie di comportamenti persecutori, appiccò il fuoco all’appartamento della sua ex compagna. La donna riuscì a salvarsi per miracolo.
Protagonista della vicenda un 76 enne residente nel pescarese: tramite il suo legale, l’avvocato Milia, ha chiesto di patteggiare 1 anno, 5 mesi e 10 giorni di reclusione per stalking, incendio doloso e lesioni. Il pm del Tribunale di Pescara, Anna Rita Mantini, ha dato il consenso. Ora tocca al gup Gianluca Sarandrea decidere se accogliere o meno la richiesta. L’udienza preliminare è stata rinviata al 19 aprile per consentire alle parti di accordarsi sotto il profilo risarcitorio. I fatti risalgono al 2004. L’uomo, non riuscendo a rassegnarsi alla fine della storia d’amore, ha iniziato a pedinare quotidianamente la sua ex, una donna di 57anni, arrivando anche a minacciarla di morte e di fargliela pagare nel caso in cui l’avesse lasciato. Una escalation di atteggiamenti persecutori che il primo aprile del 2014 ha raggiunto l’apice: il 76 enne si è introdotto di notte nell’abitazione della donna, a Pescara, e ha appiccato il fuoco. Le fiamme hanno distrutto l’appartamento e la 57enne, che dormiva in casa insieme al figlio e alla nipote che era in città di passaggio, è riuscita a salvarsi per miracolo insieme agli altri due, riportando tuttavia ustioni di primo grado alla gamba e al piede destro. Le indagini, per risalire all’autore del rogo sono state condotte dalla Squadra Mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana.