A L’Aquila è scontro sulla proroga dei precari tra Comune e sottosegretario alla Ricostruzione Paola De Micheli.
“La De Micheli ha reso le sue dichiarazioni ma quello che dice non è vero. L’amministrazione si è subito accorta che la normativa non avrebbe consentito ulteriori proroghe per chi lavora qui da ben oltre 36 mesi”.
Così il vice sindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi, in un incontro con la stampa in cui ha presentato una e-mail della Ragioneria dello Stato dello scorso luglio che boccia completamente le proroghe dei 56 lavoratori con contratto scaduto lo scorso 30 settembre, quasi accusando l’ente di voler creare un serbatoio di personale e di puntare alla futura stabilizzazione. E’ ormai guerra aperta con il sottosegretario Paola De Micheli che ieri ha accusato il Comune di cercare scuse e di chiamare in causa il ministero dell’Economia per nascondere problemi interni.
“Abbiamo fatto una riunione con la senatrice Federica Chiavaroli, che era relatrice, le è stato chiesto se fosse possibile inserire un emendamento per la proroga e lei ha escluso categoricamente che si potesse fare”, ha svelato Trifuoggi. “Ha detto che non avrebbe potuto presentarlo con il parere contrario del governo, avrebbe dovuto farlo qualcun altro, lo ha fatto la senatrice Pezzopane – ha aggiunto – E’ seguita una e-mail con cui il Mef il 21 luglio ha dato il parere della Ragioneria generale dello Stato, che è contrario. Manca la relazione tecnica che dia contezza del personale impiegato e delle attività svolte e da svolgere – scrive la Ragioneria – la proposta sembra diretta a costituire pro futuro un serbatoio di personale ed è in contrasto con la normativa per il contenimento della spesa”.
La proposta viene definita “settoriale e suscettibile di proposte emulative per altre catastrofi naturali”.
Per sapere se i contratti dei precari del Comune dell’Aquila potranno effettivamente essere prorogati si dovrà aspettare la risposta della Corte dei Conti. Nel turbine di quesiti (e relative risposte) inviati al ministero del Lavoro, alla Ragioneria dello Stato e alla Corte dei Conti, è quest’ultimo a contare più degli altri. A essere stato sollecitato è il parere della sezione consultiva, dalla quale potrebbero uscire tre risposte: o l’inammissibilità del quesito; o un sì, o un no alla proroga. Solo se la risposta sarà positiva, ovviamente, si potrà procedere con il prosieguo dei contratti dei 56 lavoratori fermi dal 30 settembre scorso (e con essi anche gli uffici comunali, da quelli che si occupano della ricostruzione a quello dei tributi e così via), negli altri due casi il Comune non ha alcun potere – a meno che di non forzare la legge – per proseguire con i contratti scaduti.
“Personalmente mi sento turbato – ha detto il vicesindaco riferendosi alla sottosegretaria all’Economia – quando qualcuno per fini personali illudono persone che si trovano a vivere situazioni drammatiche per il rischio di perdere il lavoro”.
La conferenza stampa-fiume tenuta questa mattina da Trifuoggi è stata decisa di concerto con il sindaco, Massimo Cialente, assente perché è a Roma per vari incontri interlocutori con gli esperti della struttura tecnica di missione.
Trifuoggi ha ricostruito la cronistoria della complessa vicenda della mancata proroga dei contratti dei precari (i quali da tre giorni hanno di nuovo occupato per protesta una stanza a palazzo Fibbioni), ma la vicenda è ancora senza una via d’uscita. L’ultimo atto di tre mesi di scambi di email tra Comune e ministeri e Ragioneria dello Stato, è il quesito posto alla sezione consultiva della Corte dei Conti, alla quale il Comune ha chiesto se è lecito procedere ai rinnovi o meno.
Il vicesindaco ha letto e ricostruito nel dettaglio questo scambio di email con gli uffici del governo, per dimostrare che stando allo stato attuale, né la legge italiana, né le norme europee consentono la proroga dei contratti che abbiano superato i 36 mesi. Per la De Micheli il Comune dell’Aquila ha avuto dal ministero le risorse per prorogare i contratti. Ma le cose non stanno proprio così, come spiega Trifuoggi: il milione di euro concesso con la legge di Stabilità 2014 è destinato al personale a tempo determinato specialistico (elettricisti, idraulici e così via) e quindi non è utilizzabile per altro personale.