In Abruzzo, dopo i sequestri delle barriere lungo la A14 e la chiusura di alcuni svincoli, i sindaci sono pronti a fare squadra per sollecitare l’attenzione del Governo. La Cna chiede sconti sui pedaggi per gli autotrasportatori.
Sull’Italia tira vento di verifiche infrastrutturali, ma più che una casuale brezza di stagione, è la conseguenza inevitabile di anni e anni di disattenzione, se non addirittura di incuria. Dal ponte di Genova ai viadotti autostradali il passo del disastro potrebbe essere troppo breve, per questo bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Anche, se in verità, è già tardi – tardissimo – per le 40 persone morte nel pullman precipitato dal viadotto di Acqualonga a causa del cedimento del guardrail.
È proprio da lì che nasce l’inchiesta della procura di Avellino che ha portato ai controlli delle barriere autostradali di tutto il paese. Analogamente, fu dalla tragedia di Genova che scaturirono le verifiche sui viadotti. L’Abruzzo, data la sua posizione centrale, è una regione molto innervata dalla rete autostradale, per questo risulta fortemente coinvolta nelle maglie dei controlli. Il che, in termini assoluti, sarebbe una buona cosa, ma in termini relativi diventa un ostacolo gigantesco alla interconnessione viaria dei territori. Sulla A14, dove sono state sequestrate alcune barriere, dal 7 di questo mese sono state chiuse entrata e uscita da e verso Ancona al casello di Roseto degli Abruzzi. I mezzi, automobili e camion che devono uscire a Roseto, sono costretti a bypassare il problema optando per l’uscita prima o per quella dopo: le conseguenze sono la fila ai caselli alternativi e l’intasamento generale dell’asse autostradale, nei punti in cui si circola su una carreggiata unica. Senza contare che la velocità massima scende drasticamente, come se ci si trovasse su una provinciale qualsiasi, che però almeno è gratuita. Situazione difficile anche nel territorio di Silvi, lungo il viadotto del Cerrano. Si parla addirittura di una possibile chiusura del tratto autostradale interessato, anche se al momento il sindaco Andrea Scordella non ha ricevuto alcuna comunicazione in tal senso. Certo è che sia Di Girolamo, sindaco di Roseto, che Scordella, sindaco di Silvi, come gli altri primi cittadini della zona, insieme agli autostrasportatori non si arrenderanno facilmente al disagio: a loro, come ai cittadini abruzzesi e a quelli in transito, il Ministero dovrà pur rispondere qualcosa.
Qui di seguito il testo del comunicato stampa della CNA-Fita
“A14 nel caos, la CNA-Fita chiede la riduzione dei pedaggi. Viadotti a rischio chiusura, caselli sbarrati, riduzioni di carreggiate danneggiano gli utenti.
Troppe situazioni di disagio sulla A14 Adriatica pagate da autotrasportatori ed automobilisti: giusto, così, che i pedaggi subiscano da subito una consistente riduzione. Secondo il presidente di CNA-Fita Abruzzo, Gianluca Carota, la situazione sull’arteria sta diventando giorno dopo giorno sempre più drammatica, con l’aggiunta di nuovi divieti, limitazioni del traffico e interruzioni, che contribuiscono a creare disagi e preoccupazioni nell’opinione pubblica. Non saremo certo noi a sottovalutare problemi di sicurezza delle persone e dei mezzi, ma la situazione ora si sta facendo davvero insostenibile, ed è per questo che facciamo appello a tutti i soggetti coinvolti affinché, con senso di responsabilità, agiscano ciascuno per le proprie competenze, per risolvere questi problemi.
L’appello si trasforma in una richiesta precisa al gestore, Autostrade per l’Italia, cui la CNA-Fita abruzzese chiede di attivarsi per una riduzione consistente dei pedaggi, in considerazione dei gravi disagi che subiscono tutti coloro che oggi transitano sull’A14 nel tratto interessato dai sequestri preventivi decisi dal GIP del Tribunale di Avellino. Un problema, questo, che comporta riduzioni di carreggiata in diversi punti, con ben otto viadotti sequestrati per verifiche sulle barriere in new jersey; sequestri che ora fanno il paio con altre emergenze: come quella che potrebbe annunciarsi per il viadotto Cerrano, sulla cui eventuale chiusura ai mezzi pesanti per motivi di sicurezza, con conseguente interruzione dell’intero tratto compreso tra Città Sant’Angelo ed Atri-Pineto, si deciderà nei prossimi giorni (giovedì, n.d.r.) o la chiusura totale, già in atto, del casello di Roseto. Situazione, quest’ultima, che oltre agli ordinari disagi per mancato transito, carico e scarico merci, comporterà disagi seri agli autotrasportatori, soprattutto perché in caso di neve non potranno accedere all’autoporto di Roseto, individuato dal piano neve 2020 come luogo di stallo per i mezzi pesanti”.