Approvato dall’Assemblea legislativa all’unanimità il progetto di legge (a firma dei consiglieri Sospiri, Pettinari, Marcozzi, Bocchino, Santangelo, Pepe, Marcovecchio, Taglieri, Bocchino) che modifica la precedente normativa sul garante dell’infanzia regionale.
Modifiche, si precisa, “volte essenzialmente a superare alcune imprecisioni e refusi contenuti nella legge medesima che ne impedivano l’attuazione”. In particolare, il progetto di legge va a modificare in primo luogo l’articolo 6 (Nomina, requisiti ed incompatibilità) della Legge regionale numero 24/2018 introducendo i requisiti, prima non previsti, che bisogna possedere per poter rivestire la funzione di Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Nello specifico si prevede che il Garante sia scelto tra persone in possesso di laurea in discipline giuridiche o umanistiche, competenza giuridico – amministrativa in materie concernenti i diritti dei minori, le problematiche dell’età evolutiva e la famiglia, esperienza, almeno quinquennale, nel campo del sostegno all’infanzia, della prevenzione del disagio e dell’intervento sulla devianza minorile. Inoltre, il progetto di legge va ad eliminare l’incompatibilità della carica di Garante con l’esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo e di qualsiasi commercio o professione e prevede, nel caso di conferimento della carica di Garante a dipendenti della pubblica amministrazione, il collocamento in aspettativa senza assegni e il diritto al mantenimento del posto di lavoro. Il progetto di legge apporta poi una modifica all’articolo 9 (Indennità) della Legge regionale numero 24/2018 volta a stabilire che al Garante e’ attribuita un’indennità di funzione mensile pari al 50 per cento dell’indennità di carica mensile lorda spettante ai Consiglieri regionali.