Domani nuovo vertice per gli interinali Attiva

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Nuovo vertice domani, alle 12 in Comune a Pescara, per la delicata vicenda degli interinali di Attiva. I lavoratori, intanto, hanno chiesto di esser ricevuti anche dal vescovo Valentinetti.

Dopo l’incontro dell’antivigilia, in Regione a Pescara alle 8 del mattino, conclusosi di fatto con pochi spiragli e un rinvio a dopo Natale, domattina alle 12, stavolta in Comune, si terrà un nuovo incontro per le sorti degli oltre 60 interinali della Attiva. Intorno allo stesso tavolo siederanno, nella speranza che si possa finalmente raggiungere un livello di dialogo e confronto realmente costruttivo, una rappresentanza del lavoratori ( assistiti dall’avvocato Fabio Di Paolo),  i vertici della società che ha in gestione la raccolta dei rifiuti in città, il vicesindaco Del Vecchio, D’Alfonso o D’Alessandro per la Regione e altri consiglieri comunali autorizzati a prender parte al vertice. Ad oggi, tuttavia, anche alla luce dell’incontro-protesta del 23 dicembre scorso non sembrano esservi molti margini di trattativa: l’Attiva sembra, infatti, graniticamente ferma su una posizione che poco e mal si concilia con le aspettative degli oltre 60 interinali. Questi ultimi, anche forti della sentenza del Tribunale di Pescara che ha riconosciuto ad un loro collega, anche lui interinale da tempo, ‘la conversione’ del contratto da determinato a indeterminato, intendono andare avanti a suon di ricorsi e vertenze: l’Attiva, dal canto suo, non sembra voler riconoscere a questi lavoratori ‘ diritti e precedenze’ rispetto ai vincitori del recente concorso. Un braccio di ferro che difficilmente potrà trovare nel vertice di domani la soluzione sperata da lavoratori e città: sì, dalla città che comincia a lamentare e notare cassonetti pieni e strade sempre meno pulite. Intanto, una delegazione di lavoratori ha chiesto di esser ricevuta dall’Arcivescovo Metropolita di Pescara-Penne, Monsignor Tommaso Valentinetti, affinchè sia massima e corale l’attenzione nei confronti di quella che rischia davvero di assumere i connotati di una vertenza sociale ancor prima e ancor più che sindacale. Si tratta di oltre 60 padri di famiglia, in molti casi unica fonte di reddito, che rischiano di perdere lavoro, stipendio e speranza. E’ Pierangelo Bruno, uno dei rappresentanti sindacali dei lavoratori di Attiva e tra coloro che hanno pensato di rivolgersi anche al vescovo, a ricordare e citare, nell’accorato appello rivolto a Valentinetti,  il recente messaggio di Papa Francesco in cui il Santo Padre parla di ‘dignità che un uomo senza lavoro rischia di smarrire’.

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