E’ l’associazione delle piccole e medie imprese della provincia aquilana ( Apindustria) a denunciare: “Sulla mancata fusione delle camere di commercio di Teramo e L’Aquila stanno finalmente arrivando al pettine tutti i nodi”.
“Dopo oltre un mese trascorso dall’incontro fra la presidenza Camerale e le Associazioni di Categoria che la compongono tutto tace quindi la presa di posizione di Confindustria, che giunge tardiva di qualche anno, è comunque bene accetta e condivisibile”. Così l’associazione delle piccole e medie imprese della provincia aquilana ‘Apindustria’. “Nell’incontro del 3 aprile scorso si stabilì di affrontare la ritrosia dimostrata dal versante teramano a proseguire con la fusione delle due Camere, chiedendo agli attori di entrambi i territori di procedere ad un incontro collegiale prima di convocare un apposito Consiglio. L’incontro sarebbe stato utile per capire le ragioni del passo indietro, chiesto ora direttamente alla Regione dal Presidente Gloriano Lanciotti, prima di procedere ad una delibera ufficiale anche della Camera di Commercio aquilana. Il mandato di procedere alla convocazione in tempi rapidi, affidato al Presidente Lorenzo Santilli, non solo non ha prodotto alcun risultato ma, come spesso accaduto in questi anni, sembra essere scivolato nell’oblio delle segrete stanze di Bazzano. Va comunque ribadito che non esiste la possibilità di “bloccare il processo di fusione” dato che, di fatto, questa è già legalmente avvenuta, e che, di conseguenza, le prese di posizione della CCIAA di Teramo sembrano più strumentali che concrete. In tutto questo la posizione del vertice della Camera dell’Aquila resta come al solito un ectoplasma in attesa di eventi, abbandonato al fato invece che ad atti e iniziative più consone ad un Ente di rappresentanza del mondo produttivo nella speranza di un intervento ministeriale risolutivo”.