Fumata nera al termine delle consultazioni tra i partiti di centrodestra per risolvere la crisi al Comune dell’Aquila innescata dalle dimissioni del sindaco, Pierluigi Biondi. Ieri giornata di incontri, ma nessun passo avanti.
Al termine di una lunga giornata di incontri del coordinatore regionale di Fdi, Etel Sigismondi, e dello stesso primo cittadino con i responsabili di Lega, Fdi, Forza Italia e delle civiche L’Aquila Futura e Insieme per L’Aquila, nessuna intesa sulla composizione della Giunta che ha ora cinque assessori su nove. Biondi, quindi, al momento non torna indietro e non ritirerà le dimissioni per le quali ha tempo fino al 2 aprile prossimo.
Ieri è andato in atto un muro contro muro tra il centrodestra e il primo cittadino, alla guida del Comune dal giungo del 2017 dopo un decennio di centrosinistra.
“Non sono contento dell’esito delle consultazioni – ha spiegato Sigismondi -. Se da un lato, c’è piena convergenza su obiettivi e programmi da raggiungere, dall’altro non si è pervenuti ad una sintesi sul nuovo assetto della giunta. Comunque il percorso è complesso: non si tratta, infatti, solo di posizioni ma di deleghe, quota rosa e azzurre. Dopo il grande impegno di ieri, il lavoro continuerà nelle prossime ore, nei prossimi giorni”.
Stando alle parole, chiare, di Sigismondi, non sarà facile comporre la delicata vicenda caratterizzata dalla diserzione da parte della maggioranza della seduta del consiglio comunale di martedì scorso, in dissenso con il primo cittadino che la sera prima ha nominato il consigliere dell’Udc Raffaele Daniele, come vice sindaco, senza consultare nessuno, e poi dalle dimissioni di Biondi che tra i motivi ha indicato il mancato trasferimento di circa 10 milioni da parte del Governo nazionale per il terremoto dell’Aquila del 2009. “Sui temi posti dal sindaco attendiamo risposte nazionali visto che non sono ancora certe e ufficiali, mentre quelle di carattere locale non gli permettono di ritirare le dimissioni. Il lavoro andrà avanti, ora c’è necessità di approfondire quanto emerso dagli incontri – ha continuato Sigismondi -. Anche il sindaco deve riflettere nella consapevolezza che la chiusura di questa vicenda non sarà facile e in tempi brevi. Biondi vuole lavorare, ma con risorse finanziarie nazionali certe, in tal senso, non bastano le rassicurazioni del governo e per questo ha deciso di attuare un gesto forte. A livello locale non ci sono le condizioni amministrative e politiche per tornare in sella. Il sindaco non vuole lasciare la città, ma deve avere certezze che ora non ci sono – ha concluso il coordinatore abruzzese di Fdi, il partito del presidente della Regione, Marco Marsilio.