Un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina, composta da 9 persone, tutte straniere tranne un aquilano, che utilizzava come base un appartamento nel centro storico dell’Aquila a due passi dai luoghi della movida. A sgominare l’organizzazione è stata la squadra mobile dell’Aquila.
L’operazione, che prende il nome di “Fare centro”, è scattata questa mattina all’alba. La Squadra mobile ha eseguito sette, delle nove ordinanze di custodia cautelare disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila Giuseppe Gargarella nei confronti di sei uomini e una donna, indagati per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono in corso invece le ricerche di altri due indagati. Le indagini sono durate circa un anno, dall’estate del 2017 all’estate 2018, quando nel corso dei continui servizi della sezione antidroga è stato notato un anomalo via vai di persone vicino a un’abitazione in via del Guasto.
Le attività investigative, coordinate dal pubblico ministero David Mancini della Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila e dalla direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno, hanno permesso di documentare una fiorente attività di spaccio di cocaina. I clienti, dopo aver preso accordi telefonici con gli indagati, utilizzando anche whatsapp, entravano nell’abitazione e ricevevano la cocaina pattuita, spesso consumandola direttamente all’interno. Un’operazione – hanno spiegato il capo della Squadra mobile, il vice questore Marco Mastrangelo e Nazareno Buccella, responsabile della sezione Antidroga – che dimostra come lo spaccio di stupefacenti sia ormai un fenomeno diffuso soprattutto fra i giovani aquilani anche a ridosso degli spazi universitari.
Le persone coinvolte sono R. K., 32enne di nazionalità albanese e M. M., 46enne di nazionalità italiana, che sono stati destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, mentre sono stati posti agli arresti domiciliari S. O., 28enne, R. S., 25enne, e H. E., 40enne, tutti cittadini albanesi, S. D., 30enne romena, e S.T. , 50enne macedone. I due ricercati indagati sono un 27enne romeno e un 32enne albanese, destinatari, rispettivamente, della custodia cautelare in carcere e di quella degli arresti domiciliari. Sei di loro dovranno rispondere del delitto di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina, gli altri tre delle varie cessioni dello stupefacente. Lo spaccio avveniva, principalmente, nell’abitazione di via del Guasto, luogo scelto dai malviventi perché vicino ai locali di intrattenimento della città, in alcuni casi è stata documentata la cessione di droga anche in altri luoghi cittadini.
Già ai primi stadi delle indagini, R.K e T.M. , uno dei soggetti al momento irreperibile, sono stati arrestati in flagranza di reato, con conseguente sequestro di circa 450 grammi di cocaina. La ricostruzione degli episodi di spaccio, l’individuazione del modus operandi e dei “compiti” che ogni appartenente all’organizzazione svolgeva, hanno consentito alla squadra mobile di prospettare alla Procura della Repubblica un solido quadro probatorio circa le responsabilità degli indagati e hanno così permesso all’autorità giudiziaria di disporre i provvedimenti cautelari oggi eseguiti dalla polizia di Stato.