Con uno striscione, davanti all’ingresso del tunnel maledetto della stazione di Pescara in cui ha trovato la morte la sorella Anna Carlini, Isabella Martello chiederà alla città di restarle accanto in attesa che venga fatta giustizia.
Come se non bastasse il dolore che le toglie il fiato, da quella maledetta notte del 30 agosto del 2017 in cui le hanno uccisa l’amata sorella Anna, Isabella Martello vive anche lo sconforto del sentirsi abbandonata da una città che sembra essersi dimenticata della brutale morte che la povera Anna ha trovato sotto quel maledetto tunnel della stazione di Pescara. Non a caso Isabella ha scelto la stazione di Pescara per sensibilizzare i tanti passanti di quell’ora di punta. Lo farà con un piccolo presidio, dalle 8 alle 9, insieme a Marco Forconi: con uno striscione recante la scritta-appello “Giustizia per Anna”, Isabella e Forconi chiederanno che quel luogo di dolore e morte non venga destinato al mercato etnico.
C’è una vittima in questa orribile storia: è Anna Carlini, una giovane donna di 33 anni, stuprata e uccisa. Anna era in affido alla sorella Isabella perché affetta da patologie psichiatriche. Anna quella maledetta sera del 30 agosto di due anni fa si allontana da casa, in un momento di distrazione di Isabella. Non era la prima” fuga” di Anna, ma era sempre stata ritrovata. Quella notte no, di Anna si perdono le tracce. Verrà ritrovata morta e l’autopsia dirà, tra gli altri agghiaccianti dettagli, che Anna è stata fatta bere prima di essere violentemente abusata.
C’è un assassino in questa orribile storia: è il latitante rumeno Nelu Ciuraru, al quale la Procura di Pescara contesta i reati di concorso in omicidio, violenza sessuale e abbandono di incapace.
C’è un testimone in questa orribile storia: è un giovane originario della Guinea, che in quei giorni trovò riparo tra i senzatetto che ogni notte affollano lo scalo ferroviario pescarese. Il testimone ha riconosciuto in fotografia il principale accusato e fornito agli inquirenti elementi determinanti per l’indagine.
C’è una sorella in questa orribile storia: è Isabella Martello. Una mamma per Anna. A lei Anna era affidata da sempre per i problemi psichici di cui la donna era affetta. Un rapporto simbiotico quello tra le due sorelle con Anna che ogni tanto si dava alla fuga e Isabella che puntualmente la stringeva a sé ogni volta appena ritrovata. Non quel giorno di fine agosto. Isabella l’amata sorella la riabbraccerà solo da morta. Brutalmente uccisa. Chiede giustizia Isabella, chiede che quell’orco che ha ucciso Anna paghi con la galera a vita ciò che le ha fatto.
La posizione di Ciuraru, l’assassino di Anna Carlini sul quale pende un mandato di cattura internazionale, è condizionata ad accordi bilaterali Italia-Romania secondo i quali l’uomo prima di essere estradato deve essere processato per furto nel suo Paese.
“Dopo due anni – è inconsolabile Isabella mentre ci parla – non riesco più a vivere pensando che questo maledetto criminale ancora non cominci a pagare per quello che ha fatto mentre mia sorella è sotto terra! E’ anche per questo che lunedì dirò ancora una volta no ad un mercatino in un luogo di dolore per me e la mia famiglia. La città non può dimenticare Anna, Jennifer, Monia lasciando noi familiari nella solitudine di battaglie di giustizia e legalità”.