‘Sul piano spiaggia di Pescara solo menzogne plateali, sberle e regali ai balneatori. Le associazioni ambientaliste? Non sono state consultate’. Così Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.
‘Il comune di Pescara non si nasconda dietro obblighi di legge che non ci sono. L’incremento del 30% di cubatura sulla spiaggia rappresenta l’ennesimo regalo ai balneatori, ma anche l’ennesimo sfregio al nostro litorale’. Torna in questi termini, sul tanto contestato piano spiaggia per la città di Pescara, Maurizio Acerbo insistendo nel definirlo ‘un cumulo di menzogne plateali’. Un fronte del no all’incremento fino al 30% delle cubature sulla spiaggia capitanato da Acerbo e portato tra la gente di Pescara dalle associazioni ambientaliste appena ieri sono tornate a ribadire, con toni polemici, la loro completa assenza ai tavoli decisivi sul piano ‘con una sola misera convocazione sulle molte riunioni svolte’.
“Il mio dissenso – ribadisce Acerbo – è noto da sempre. È veramente grave che un amministratore di lungo corso come Del Vecchio debba arrivare a menzogne così plateali pur di giustificare l’ennesimo regalo alla lobby dei balneatori! Una autentica follia concedere altro spazio per edificare: basta compiere una passeggiata per rendersi facilmente conto di come ci siano interi tratti di spiaggia ormai inaccessibili e invisibili per quanto cemento è stato fatto alzare negli anni’.
A far gridare allo scandalo Acerbo è il fatto che la giunta Alessandrini abbia deciso, nella seduta di consiglio comunale del 9 dicembre scorso, di recepire le modifiche della Regione al piano demaniale marittimo sebbene non fosse obbligata a farlo: ‘approvazione a larghissima e trasversale maggioranza – dice Acerbo – con la sola tiepida opposizione dei grillini. Una vera e propria sberla a chi il mare lo ama davvero’
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