Sevel decide di produrre in Polonia 100mila furgoni, con i marchi PSA, e la Fiom parla dello stabilimento di Atessa come di ‘fabbrica dei record beffata’. Chiesto tavolo di confronto sui livelli occupazionali abruzzesi.
“I duri anni di sacrifici da parte dei lavoratori vengono ricompensati con un bocconotto e attraverso un cambio di strategia di PSA che, con la scusa della massima capacità produttiva raggiunta dallo stabilimento Sevel, decide di produrre in Polonia 100mila furgoni con i marchi PSA . Sicuramente l’ingresso di Opel in PSA sta modificando le strategie industriali mettendo un forte punto interrogativo sul futuro dello stabilimento Sevel”. Così una nota sindacale della Fiom Cgil Abruzzo.
“È ipocrita cercare di scaricare le responsabilità sulla mancata flessibilità dello stabilimento di Atessa visto che in questi anni i lavoratori, con grossi sacrifici, hanno dimostrato di poter produrre quantitativamente e qualitativamente circa 300mila furgoni l’anno. Questo cambio di strategia da parte di PSA apre una forte riflessione sul futuro dello stabilimento della Sevel e dell’intero indotto. È evidente sempre più la difficoltà di FCA in Italia. FCA nonostante abbia deciso di usare un proprio contratto nazionale (CCSL) che praticamente da mano libera all’azienda di organizzarsi come vuole, dopo 10 anni non riesce a mantenere la competitività con le altre case automobilistiche europee. Questa novità di PSA dimostra il fallimento del CCSL e di quanti lo hanno sottoscritto. La FIOM ritiene importante aprire un confronto sia per l’attuale produzione, sia sul futuro del nuovo furgone come annunciato nel piano industriale FCA.
La FIOM metterà in atto tutte le azioni possibili a difesa dell’occupazione e delle prospettive dello stabilimento più importante d’Abruzzo”.
Le reazioni allo spostamento della produzione in Polonia (in ordine alfabetico):
Mauro FEBBO (assessore regionale allo sviluppo economico): “Non ci aspettavamo una notizia del genere, ma questo non significa che rimarremo fermi di fronte a questo annuncio. Ho già avviato contatti con il management di PSA per capire la reale portata della decisione di delocalizzazione una parte della produzione di furgoni in Polonia. A dire il vero, con la direzione Sevel avevo già previsto un incontro per confrontarmi sulla futura programmazione comunitaria 2021-2027; questa notizia ci dà un motivo in più per accelerare i tempi per l’incontro”. In questo senso la Regione non intende assolutamente sottovalutare la decisione di delocalizzare, “anche se – precisa Febbo – verrebbe delocalizzata in Polonia, a partire dal 2021, quella produzione di furgoni in surplus che lo stabilimento di Sevel non riesce a garantire. Parliamo nello specifico di 100 mila unità, 300 giornaliere, a fronte di 300 mila unità, 1.300 giornaliere, prodotte attualmente nello stabilimento abruzzese. Sembra infatti che la capacità produttiva di Sevel abbia raggiunto il livello massimo, per cui, di fronte ad una domanda più alta, si sarebbe deciso di avvalersi anche dello stabilimento polacco. Ma questo non cambia i termini della questione e anzi ci spinge a capire se esistono margini per riportare in Val di Sangro anche quella produzione in eccedenza che si vorrebbe spostare in Polonia. Non sono disposto a sottovalutare la decisione, anzi lavorerò con proposte costruttive ed alternative per rendere sempre più competitivo il nostro territorio. Pertanto accelererò un immediato confronto con l’azienda”.
Nicola FRATOIANNI (La Sinistra): “Il gruppo automobilistico francese Psa fattura 74 miliardi di euro l’anno, e ha una fabbrica la Sevel in accoppiata con Fca, ad Atessa in Abruzzo. Negli anni hanno chiesto ai lavoratori enormi sacrifici, che gli operai hanno accettato, rendendo lo stabilimento uno dei più produttivi del gruppo. La fabbrica dei record, la chiamano. In un sistema normale andrebbero premiati i lavoratori e andrebbe baciato il suolo su cui camminano. E invece che succede? Che prendono la produzione dei grandi furgoni e la spostano in Polonia. La scusa adottata è che lo stabilimento ha superato la capacità produttiva. La verità la conosciamo tutti: non si accontentano mai dei guadagni miliardari e cercano posti in cui guadagnare sempre di più. Chi sono gli estremisti, io che dico che non si deve più delocalizzare e che uno Stato debba poter intervenire in questo dinamiche, o loro che continuano a volere guadagni estremi spesso lasciando persone a casa? invece del solito teatrino a colpi di tweet, dalle parti del governo di Salvini e Di Maio Salvini al di là delle chiacchere dovrebbero arrivare atti forti a difesa dell’occupazione”.
Nicola MANZI (segretario Uilm Chieti-Pescara): “Fca e Psa, con il rinnovo dell’accordo prolungato al 2023, hanno di fatto creato un concorrente di Sevel. Con questa notizia lo stabilimento Sevel di Atessa perde il monopolio in Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri”.
Sara MARCOZZI (capogruppo M5S Regione Abruzzo): “Lo spostamento della produzione di grandi furgoni da parte di Groupe PSA dallo stabilimento Sevel di Atessa a quello di Gliwice in Polonia è una notizia molto preoccupante. Soprattutto rimango allibita dalla motivazione data dal gruppo, che parla di ‘superata capacità produttiva’. Eravamo tristemente abituati ad ascoltare il ritornello delle grandi aziende che giustificano le delocalizzazioni con una mancanza di lavoro. Qui ci troviamo esattamente nel caso opposto eppure la musica non cambia. A questo punto non riesco a comprendere cosa debbano fare in più i lavoratori per evitare di vivere ancora situazioni simili. La domanda sorge spontanea: perché non allargare la produzione in Abruzzo e assumere nuovo personale, soddisfacendo così l’aumento della domanda? Siamo in presenza di uno stabilimento e di lavoratori che rappresentano un’eccellenza assoluta e riconosciuta in maniera unanime nel loro settore. Dovrebbero essere premiati per le loro qualità e per l’attenzione con cui svolgono ogni giorno le proprie mansioni. Invece sono costretti a subire una beffa come questa. Non posso che esprimere loro tutto il mio sostegno dal momento che in questi anni, con grandi sacrifici, si sono dimostrati all’altezza delle richieste dell’azienda. Mi aspetto che il governo regionale e il Presidente Marsilio prendano una posizione netta e facciano ogni tipo di azione possibile per preservare il futuro dello stabilimento. In cima alle nostre priorità ci sono e sempre ci saranno i lavoratori e le loro famiglie e meritano di essere difesi in ogni sede”.