Il WWF denuncia ‘arature’ a Pescara, nel Parco naturalistico delle dune, e nel Teramano pulizie meccaniche su tutte le spiagge comprese quelle delle aree naturali protette.
L’ultima ‘grave disattenzione’ in ordine di tempo è avvenuta a Pescara, in quello che viene pomposamente definito “Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune”. La denuncia, anche fotografica, è del WWF Abruzzo.
“Ci riferiamo alle ‘arature’ della spiaggia, gli interventi con mezzi meccanici che distruggono sistematicamente ogni naturalità dell’arenile e mettono a rischio la nidificazione del fratino e di altri uccelli limicoli teoricamente protetti ma sistematicamente maltrattati. Il WWF Abruzzo da anni invia a inizio stagione a tutti i Comuni costieri un proprio vademecum suggerendo comportamenti virtuosi a tutela dell’ambiente, nell’interesse anche delle amministrazioni visto che le azioni a tutela del fratino rientrano oggi tra i criteri per la concessione della bandiera blu. Indicazioni che troppo spesso vengono semplicemente ignorate”.
“Non è purtroppo l’unico esempio in Abruzzo di scarsa attenzione per il litorale. Più a sud, nel tratto tra il fiume Foro e il Riccio, è il Comune di Ortona a segnalarsi per un intervento che potrebbe cancellare gran parte di uno degli ultimi tratti di costa che conservano vestigia naturali. Il Comune ha intenzione di dare spazio a 10 stabilimenti che cancellerebbero il turismo rispettoso dell’ambiente oggi presente nell’area, danneggerebbero le dune e quasi certamente allontanerebbero i fratini che oggi lì nidificano come in pochissimi altri tratti della nostra costa. Il bando ha destato la preoccupazione degli ambientalisti e ha anche avuto il parere negativo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo che si è messa a disposizione del Comune di Ortona per rivedere insieme il suo piano demaniale e scongiurare questo ennesimo attentato all’ambiente”.
“Più a nord, nel Teramano, praticamente in tutti i Comuni si effettua una pulizia della spiaggia con mezzi meccanici anche dove non ve ne sarebbe alcun bisogno. La stessa Riserva regionale del Borsacchio è stata recentemente interessata da interventi di questo tipo e solo grazie all’impegno dei volontari del Progetto Salvafratino è stato possibile impedire la distruzione di un nido di fratino. Perfino dentro l’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano si rinvengono tracce del passaggio di mezzi meccanici”.