Sulmona: richiesta archiviazione bis per la morte del gen. Conti

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La Procura di Sulmona chiede per la seconda volta l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte del generale Guido Conti, ma la famiglia si oppone ancora e punta a riaprire il caso.

Una storia infinita quella legata alla tragica scomparsa dell’ufficiale dei Carabinieri Forestali, morto il 17 novembre del 2017. Il gip Marco Billi ha già fissato al 12 novembre 2020 l’udienza nella quale sia la Procura che la parte civile si scontreranno di nuovo, ognuno per affermare le proprie verità sulla tragedia. Nella richiesta di riaprire il caso, i familiari hanno ribadito la loro piena convinzione che il suicidio non sarebbe compatibile con il profilo psicologico e il carattere di Guido Conti. Inoltre le motivazioni con cui la Procura ha chiesto di nuovo l’archiviazione non avrebbero soddisfatto pienamente tutte le richieste investigative che erano state avanzate nella prima opposizione.

Tre i punti principali sui quali la famiglia, difesa dall’avvocato Alessandro Margiotta, chiede nuove indagini. Due colleghi del corpo Forestale avrebbero avuto colloqui con il generale nei giorni immediatamente precedenti la sua morte: secondo la famiglia i due avrebbero cose molto interessanti da riferire. Inoltre vengono chiesti accertamenti più precisi sul bossolo ritrovato vicino al corpo di Guido Conti, a pochi metri dalla strada statale provinciale che da Sulmona porta a Pacentro. Si chiede inoltre l’individuazione di una persona che avrebbe contattato telefonicamente Guido Conti, come risulta dai tabulati telefonici, alcune ore prima della morte. Si chiede anche di indagare su altri piccoli dettagli per fugare tutti i rimanenti dubbi che ancora segnano la tragedia di tre anni fa. Ad opporsi alla nuova richiesta di archiviazione sono la moglie del generale Annamaria Piras, la figlia Annamaria e la sorella Silvia Conti.