Alla Thales di Chieti scalo alla protesta si aggiunge la paura della dismissione dello stabile e delle sue attività. Per questo i lavoratori hanno deciso di bloccare importanti collaudi milionari.
Hanno bloccato, fermando le attività in forma di sciopero per tre ore consecutive, il collaudo di una commessa milionaria. Così ieri i lavoratori della Thales di via Marconi a Chieti scalo sempre più allarmati dalle poche, lapidarie e angoscianti notizie che l’azienda fa loro giungere circa il futuro dello stabile scalino. Il blocco di ieri ha voluto avere il sapore della ‘lotta dura’, quella che i sindacati sempre più compatti e preoccupati intendono portare avanti anche oggi e laddove necessario ad oltranza. Dai vertici aziendali, di contro, nessuna promessa di incontri o chiarimenti con lavoratori e sigle sindacali: un braccio di ferro che sta sortendo il solo effetto di inasprire rapporti già storicamente tesi. Ieri, peraltro, avrebbe dovuto essere anche il giorno di un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico: tavolo fatto saltare proprio dalla Thales all’ultimo istante. Ad oggi il timore più fondato tra i 98 dipendenti della sede di Chieti scalo del gruppo leader nei sistemi ingegneristici per la difesa è lo smantellamento della sede abruzzese: appare più che strano, infatti, che al 16 di dicembre non vi sia una sola commessa per il 2016.