Il pm di Vasto, Michele Pecoraro, ha chiesto la condanna a 10 anni e sei mesi di reclusione per Domenico Tatangelo accusato di omicidio preterintenzionale pluriaggravato del fratello Mario che morì dopo otto mesi di coma e numerosi ricoveri in vari ospedali.
Il processo si celebra dinanzi alla Corte d’Assise di Lanciano: presidente Marina Valente, giudice a latere Andrea Belli, più sei giudici popolari.
La lite tra fratelli, per futili motivi, avvenne il 22 febbraio 2015 in un bar di Castiglione Messer Marino. Domenico, 60enne, colpì ripetutamente con pugni il fratello Mario: non era la prima volta che i due davano in escandescenza anche in luoghi pubblici. Mario morì il 30 settembre dello stesso anno all’ospedale di Agnone.
All’udienza di oggi anche le parti civili hanno chiesto la condanna, mentre il difensore dell’imputato, avvocato Antonino Cerella, ha invocato un eccesso di legittima difesa con pari reazione ai pugni precedentemente ricevuti dal fratello Mario. Per questo la difesa ha chiesto l’assoluzione o, in subordine, la derubricazione in omicidio colposo o il minimo di pena. La sentenza verrà emessa il prossimo 12 aprile.