Il virologo Paolo Fazii parla della situazione Covid in Abruzzo. Più contagi soprattutto tra i giovani, ma nessun decesso e nuovi ricoveri grazie alla campagna vaccinale.
Sono 141 i nuovi casi Covid registrati ieri in Abruzzo. Di contro, però, fortunatamente non si registrano decessi né ricoveri grazie ai vaccini che riescono a ridurre le situazioni peggiori. Le zone più colpite sono quelle del Pescarese e oltre la metà dei contagiati ha meno di 30 anni. Il dottor Paolo Fazii, direttore dell’U.O.C. di Virologia e Microbiologia, fornisce una panoramica sull’andamento Covid in Abruzzo con uno sguardo al futuro, in particolare all’autunno. Invita tutti alla vaccinazione perché solo così si può raggiungere l’immunità di gregge e dunque dare un colpo al virus, anzi afferma che i vaccini dovrebbero essere obbligatori. Inoltre invita a tenere comportamenti corretti, quali il distanziamento, l’igienizzazione delle mani, le mascherine nei luoghi affollati.
La crescita dei contagi, che Fazii aveva previsto, è dovuta anche ai comportamenti tenuti durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio tra assembramenti, mancanza di mascherina e di buon senso. I più colpiti, spiega Fazii, sono i giovani under 30, che non sono ancora vaccinati e si ammalano poco anche se ora, con il green pass obbligatorio, sono proprio i giovanissimi e richiedere quello che per il virologo è un grimaldello importante per sollecitare la vaccinazione e convincere soprattutto i più scettici. Fortunatamente il tasso di ospedalizzazione è ancora contenuto. Poi c’è il caldo che contiene la virosi:
“La variante Delta, l’Indiana, ha ormai superato quella Alfa, l’Inglese, e si attesta al 65% ma anche 70%. Il futuro? Per questo autunno probabilmente avremo un’ondata non grave – conclude il virologo – grazie ai vaccinati. Per questo invito tutti gli abruzzesi alla vaccinazione per il bene loro e di tutta la comunità”.