Carichieti, pre-accordo in attesa di sviluppi che potrebbero fare seguito all’inchiesta sui vertici di Bankitalia.
Un pre-accordo raggiunto nel buio della notte avrebbe aperto la porta, o forse solo uno spiraglio, all’intesa tra sindacati e Bankitalia in merito ai tagli di personale in Carichieti. I rappresentanti sindacali dei bancari di Cgil Cisl, Uil e Fabi hanno incontrato gli inviati di Bankitalia, nell’occasione pare siano stati stabiliti almeno i punti di partenza di quello che sarà l’accordo definitivo, ossia gli esuberi – al momento 135 su 600 – ma i numeri potrebbero ancora cambiare – e i premi extra assegnati ad alcuni dirigenti, risultati quantomeno indigesti in una situazione emergenziale come quella di Carichieti. Solo dopo aver sfoltito il personale e siglata l’intesa da ambo le parti, si potrà procedere alla ricapitalizzazione e quindi scrivere la parola fine sul commissariamento. Sempre che il nuovo socio – si parla della Bcc di Roma – trovi l’affare sufficientemente appetibile. Le trattative dunque proseguiranno ancora, ma non per molto, visto che ci sarebbe la volontà da entrambe le parti di definire i contorni del nuovo istituto bancario entro la fine dell’anno. Se verrà confermato il numero degli esuberi trapelato dal preliminare dell’intesa occorrerà andare a caccia di chi, tra i 600 dipendenti, abbia meno da perdere a mettersi da parte, magari allettato da incentivi economici o da un’occupazione part time, oppure usufruendo di una sorta di scivolo verso la pensione. Sempre che il terremoto bancario partito da Spoleto e arrivato a scuotere i vertici di Bankitalia, non rimetta tutto in discussione in favore della Carichieti precedente al commissariamento.