Ripercussioni anche in Abruzzo per la vicenda ‘Sgt Corriere Espresso’, di Peschiera Borromeo, che ha lasciato a casa, dall’oggi al domani, migliaia di lavoratori in tutta Italia ora a rischio licenziamento.
Da un giorno all’altro i lavoratori della ‘Sgt Corriere Espresso’ di Peschiera Borromeo sono stati lasciati per strada. Parliamo di una delicata vicenda nazionale che sta interessando, tuttavia, anche lavoratori abruzzesi. Ad oggi nessun rappresentante, né del corriere né dell’azienda appaltatrice che li ha assunti, ha incontrato gli operai per spiegare quale sia la situazione, quando verranno corrisposti Tfr e stipendi arretrati e cosa li aspetta nei prossimi mesi. Un intervento è stato chiesto anche alla prefettura di Milano il 21 marzo. Nel frattempo la Cgil della Lombardia sta cercando di mediare tra le parti. Secondo quanto riferito dagli operai, la situazione è dovuta al fatto che Sgt avrebbe siglato accordi con il corriere Sda, ma quest’ultimo avrebbe rifiutato di assorbire gli operatori che in un primo tempo avrebbe promesso di assumere.
Questo lo scenario nazionale, ma in Abruzzo che ripercussioni per padroncini e corrieri legati alla Sgt? Ci contattano alcuni lavoratori fino a pochi giorni fa impiegati nel magazzino di riferimento della Sgt di Chieti Scalo, zona Parco Paglia, per chiederci di dar voce alla loro disperazione. Ci raccontano di aver continuato a lavorare nonostante i loro stipendi in alcuni casi siano fermi addirittura al mese di ottobre 2018. Si sarebbero aspettati almeno una qualche comunicazione ufficiale o, magari, la visita di qualche dirigente. E, invece, nulla. Il silenzio più totale.
Ieri, intanto, nella sede amministrativa di Peschiera i lavoratori hanno bloccato l’uscita delle merci con camion e muletti. “Finché non verremo pagati e non riceveremo la lettera di licenziamento- dicono a gran voce- non deve uscire nulla dal magazzino. Chiediamo soltanto di venire trattati umanamente. Continueremo a manifestare pacificamente finché non avremo quello che ci spetta. Vogliamo solo giustizia”.
A livello abruzzese, invece, tanta disperazione e amarezza tra i lavoratori e le lavoratrici rimasti a casa senza preavviso alcuno e senza che nessuno abbia spiegato loro cosa è accaduto e, soprattutto, cosa accadrà.
Serpeggiava da mesi la notizia che la Sgt, azienda diffusa sul territorio nazionale che si occupa di spedizioni ed offre servizi logistici ad alcune delle più grandi banche in Italia, avesse deciso di chiudere le sue filiali senza alcuna comunicazione ufficiale, lasciando centinaia di lavoratori a casa. Il primo campanello di allarme è stata la chiusura della filiale di Forlì, il 28 febbraio 2019, seguita progressivamente dai magazzini presenti in decine di altre città italiane: tra queste il magazzino di Chieti Scalo.