L’84% dei dipendenti dei tre stabilimenti del gruppo “Brioni” ha accettato le condizioni proposte da sindacati e azienda. Sì all’aumento delle ore lavorative da 32 a 34 per i full-time e da 16 a 18 ore per i lavoratori part-time.
L’ipotesi di accordo era emersa al termine di un faticoso tavolo andato avanti per oltre 14 ore, ripreso dopo giorni di tensione fra le parti sociali, e uno sciopero
piuttosto partecipato (oltre il 70% di adesioni). Ieri i lavoratori del polo abruzzese della moda hanno detto la loro recandosi in massa alle urne: l’83,96% ha detto sì all’accordo che prevede il passaggio da 32 a 34 ore settimanali per il personale a tempo pieno, e da 16 a 18 per i part time. Da decidere c’era anche il nuovo orario. Con 548 preferenze i lavoratori hanno scelto l’orario di lavoro che va dalle 7 alle 13.58, contro le 208 preferenze per l’orario 8-17. Temporaneamente congelato, invece, l’accordo integrativo: con scadenza 30 giugno è stato concepito a salvaguardia dell’economia generale dei lavoratori. Di “miglior risultato possibile auspicato alla vigilia del referendum” parlano oggi Cgil, Cisl e Uil. Ora la speranza di tutti è che le commesse Brioni possano riprendere a viaggiare su standard annuali alti e competitivi come ai tempi d’oro della maison che ha vestito l’agente segreto più famoso al mondo, James Bond.