Un’inchiesta del Rapporto Centro del Sole 24 Ore racconta le difficoltà delle aziende del centro Italia per la crisi innescata dal Covid, con focus su Lazio, Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.
Nel Rapporto Centro del 5 settembre c’è anche l’intervista a al presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani, che descrive un’area profondamente in crisi già alla vigilia della pandemia. Qualche esempio: il tasso di disoccupazione nel piceno, a 10.4%, è superiore alla media regionale e nazionale; nel 2019 l’export del fermano era crollato di 6 punti percentuali, con calzature e pelli che hanno chiuso l’anno a -7,4%. Con la chiusura forzata le province a sud delle Marche si sono trovate, insieme al Sud del Paese, tra le aree in cui la crisi desertifica il tessuto imprenditoriale. Mariani illustra nel dettaglio i 12 interventi messi nero su bianco per rilanciare l’economia di quelle che, tecnicamente, sono certificate come due aree di crisi complessa: quella della Valle del Tronto che si estende fino al Teramano, e per la quale si sono chiusi i bandi, e quella del calzaturiero fermano-maceratese. Interventi che partono dalle infrastrutture – come l’intervalliva da Civitanova Marche a Teramo –, passano dalla decontribuzione fino agli interventi per il rilancio post sisma.
Il Rapporto Centro del Sole 24 Ore dedica poi un focus alle infrastrutture e le dieci grandi opere di trasporto, considerate strategiche da anni, ancora in attesa di nomine. Per Lazio e Toscana la partita è decisiva. L’amministratore delegato uscente di Rfi, Maurizio Gentile, è in pole position per le opere di messa in sicurezza sulle autostrade A24 e A25 fra Roma e L’Aquila-Pescara e per l’autostrada Roma-Latina. Gli altri interventi dovrebbero essere affidate a dirigenti esperti (ma non agli amministratori delegati) di Anas e Rfi.
Il Rapporto Centro riporta inoltre i dati che riguardano la strada statale Salaria nel tratto che attraversa i comuni del terremoto (151,09 milioni), la strada statale tra il porto di Civitavecchia e il nodo di Orte; l’ammodernamento della ferrovia Roma-Pescara, per la quale sono stanziati 700 milioni.