Si è tenuto ieri, in video conferenza con il Mise, l’incontro sulla vertenza Honeywell-Baomarc, alla presenza della Regione Abruzzo.
Dopo i ritardi accumulati per la partenza della reindustrializzazione dello stabilimento di Atessa e la crisi generata dal Covid-19, la società ha di fatto sospeso sia la ristrutturazione che la selezione del personale. Sollecitata dalla Fiom, l’azienda ha confermato il piano industriale, ma a preoccupare sono proprio i tempi di ripartenza così dilatati.
“La società – spiegano Simone Marinelli, Fiom-Cgil nazionale, e Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom-Cgil Abruzzo – ha più volte fatto presente che il mercato dell’automotive è sostanzialmente fermo e questo potrebbe incidere sul piano industriale. La Fiom ritiene che si sia perso fin troppo tempo e che, pur comprendendo la crisi generata dal Covid e il conseguente blocco delle attività, ora c’è bisogno di accelerare verso la ripartenza, anche in relazione alle commesse principali, quali Sevel, che in questo momento non stanno vedendo un ex Honeywell. Va trovata subito una soluzione per tutelare i lavoratori”.
La Fiom ha sollecitato il Mise e la Regione Abruzzo a trovare una soluzione per sostenere le lavoratrici e i lavoratori.
“Gli ammortizzatori sociali (Naspi) sono terminati o stanno per terminare, c’è bisogno di sincronizzare il piano industriale con le tutele. Vanno quindi messi in campo tutti gli strumenti di politica attiva e passiva attraverso un lavoro comune tra Mise, Ministero del Lavoro, Regione Abruzzo e azienda. Per questo la Fiom solleciterà il Ministero del Lavoro affinché, nei prossimi giorni, si apra un tavolo di confronto con l’obiettivo di sostenere lavoratrici e lavoratori ex Honeywell di Atessa sui quali non possono ricadere le colpe di ritardi prima imputabili ai rapporti tra vecchia e nuova gestione e poi alla crisi sanitaria”.