Tra marzo e giugno 2015 in Abruzzo sono andati persi 25.468 posti di lavoro: per la Cgil basta questo dato per parlare di piena crisi e assenza di ripresa.
E’ il segretario generale della Cgil Abruzzo, Gianni Di Cesare, a parlare in questi termini puntando il dito contro ‘analisi troppo spesso parziali e letture molto settoriali’ dei dati relativi al mercato del lavoro nella nostra regione. Il ‘solo’ dato positivo registrato nei 12 mesi compresi tra giugno 2014 e lo stesso mese del 2015 è quel segno più davanti ai nuovi posti di lavoro pari a 9.000 unità.
” Per il resto – spiega Di Cesare dati alla mano- per l’Abruzzo non c’è un solo vero spiraglio di ripresa. Con quegli oltre 25mila posti di lavoro persi tra marzo e giugno 2015 siamo l’unica regione italiana ad avere un segno meno di tale portata. Che dire, poi, dei 49mila posti persi dal 2008 ad oggi, ossia dall’inizio della crisi al culmine toccato nel 2014?”.
Preoccupa la disoccupazione giovanile che ha toccato il record storico del 13,6%, allarmano i dati della non ripresa aquilana ancora fanalino di coda per commercio e turismo.
” L’esser tornati a parlare di Mezzogiorno e aiuti di Stato – conclude Di Cesare – non deve essere vissuto dall’Abruzzo come una sconfitta storica ed economica. Piuttosto, al tavolo regionale di mercoledì 16 non si perda altro tempo continuando a parlare di tre nuove autostrade per l’Abruzzo essendo il lavoro la vera e unica emergenza”.
L’intervista al Tg8 di Di Cesare