C’è anche l’Abruzzo tra le regioni coinvolte in una maxi operazione della Guardia Costiera: sequestrati prodotti ittici non a norma ma in commercio.
Prodotti ittici non tracciati o malconservati, impiego di attrezzature non consentite, inosservanza dei periodi di fermo biologico, violazione dei limiti di taglia: sono alcune delle infrazioni emerse nell’ambito di un’intensa attività di controllo della pesca condotta su tutto il territorio nazionale dalla Guardia Costiera. Il personale è stato impegnato in una serie di operazioni condotte su base regionale, sotto il coordinamento dei Centri di Controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Genova: tra le città coinvolte figurano Livorno, Civitavecchia, Olbia, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Bari, Ancona, Ravenna e Venezia. Per l’Abruzzo è Pescara la città dove sono stati effettuati i controlli. Sotto osservazione l’intera filiera ittica: a partire dalla cattura alla commercializzazione del pescato nei grandi centri di distribuzione passando per la vendita al dettaglio fino alla ristorazione. I dati, aggregati a livello nazionale, indicano 397 illeciti contestati, con più di 10 tonnellate di prodotto sequestrato, e sanzioni per oltre 500mila euro.