Nell’ambito dell’operazione “Luna Park”, condotta dalla Procura e dai carabinieri del comando provinciale di Vercelli, acquisizione di documenti anche a Montesilvano.
Anche un filone abruzzese nell’operazione “Luna park”, condotta dalla Procura e dai carabinieri del comando provinciale di Vercelli, che ha portato all’arresto del comandante della polizia municipale di Borgo d’Ale (in provincia di Vercelli) accusato di diversi reati fra i quali corruzione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato. Ieri i carabinieri hanno acquisito della documentazione presso gli uffici del comando della polizia locale di Montesilvano, documenti richiesti dai colleghi di Vercelli. L’inchiesta ruota intorno al rilascio delle autorizzazioni necessarie per il funzionamento delle giostre. Ciò che è emerso dalle lunghe e meticolose indagini è che, a fronte di tangenti che oscillavano dalle 150 alle 300 euro, venivano rilasciati certificati e autorizzazioni senza alcuna reale verifica in termini di sicurezza della giostra.
Il sistema è stato scoperto dopo un incidente capitato ad una 13enne a Legnano: la giostra in questione è risultata “omologata” a Borgo d’Ale. Sono, poi, emersi almeno 1095 casi dopo il 2016.
In totale sono 36 gli indagati a vario titolo, quasi 1.100 giostre distribuite su 88 province sotto sequestro. Al momento non vi sarebbe alcun indagato a Montesilvano. Oltre mille le giostre sottoposte a sequestro su disposizione della Procura di Vercelli (tra le quali anche una ruota panoramica), ma l’indagine è destinata ad ampliarsi.