Un preside di 48 anni di Lanciano, accusato di prostituzione minorile per sesso a pagamento con un sedicenne, è stato condannato dal tribunale dei minori dell’Aquila col rito del patteggiamento.
La pena inflitta e sospesa è di un anno e sei mesi di reclusione. Revocata anche la custodia cautelare domiciliare emessa dal gip lo scorso 10 ottobre. La vicenda è scaturita dalla prima inchiesta della procura di Chieti, su indagine della Squadra Mobile, in merito al presunto caso di atti sessuali con abuso di potere su un alunno di un istituto superiore di Ortona, allora diciassettenne, il cui processo si è già aperto dinanzi al tribunale di Chieti e proseguirà il 2 febbraio prossimo. In questo caso resta ancora efficace l’arresto domiciliare del dirigente scolastico. Nella prima indagine venne sequestrato materiale informatico e un’agenda di incontri che hanno portato all’acquisizione di altre conversazioni sul sito d’incontri Grindr. Tra i contatti intercorsi c’era quello col minore sedicenne, pagato per gli incontri sessuali sia nel suo paese che nell’abitazione del preside a San Vito. Una decina gli incontri tra i due. Dopo gli incontri seguiva l’elargizione: 50 euro in contanti la prima volta, poi o contanti oppure ricariche sulla carta Postepay in uso al minore e intestata alla madre. Le ricariche variavano dai 20 ai 50 euro.