Giornata significativa quella di oggi per i lavoratori del polo della moda del gruppo Brioni: sul tavolo il passaggio da 32 a 34 ore settimanali per il personale a tempo pieno e da 16 a 18 per i part time.
Dopo ben 14 ore di trattativa, le parti sono arrivate a un’ipotesi d’accordo che oggi sarà illustrata nelle assemblee in programma negli stabilimenti Brioni di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova. I lavoratori sono chiamati ad esprimere il loro parere sulla flessibilità, sul passaggio da 32 a 34 ore settimanali per i full-time e da 16 a 18 per i part-time, e sul nuovo orario di lavoro che sarà unico per tutti e tre gli stabilimenti. “Pensiamo di aver ottenuto il miglior risultato possibile per i lavoratori – commentano i rappresentanti sindacali Leonardo D’Addazio (Femca Cisl), Antonio Perseo (Filctem Cgil) e Luca Piersante (Uiltec Uil). Una azienda leader a livello mondiale, basti pensare agli abiti disegnati e realizzati per molti attori e personalità del jet set, che eppure da ormai dieci anni fa i conti con crisi e passaggi di proprietà. Dal 10 settembre scorso la maison d’alta moda ha un nuovo direttore creativo, il terzo negli ultimi tre anni. Si tratta del giovane austriaco Norbert Stumpfl che ha sostituito Nina-Maria Nitsche, entrata a dirigere le collezioni e l’immagine aziendale di Brioni. Nel 2018 il gruppo francese Kering, proprietario di Brioni dal 2011, ha chiuso con un fatturato da 13,66 miliardi di euro e un utile netto di 3,7 milioni : cifre queste che, tuttavia, non riescono a fornire rassicurazioni durature ai lavoratori degli stabilimenti abruzzesi di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova. Un “affanno” che arriva, con l’assemblea di oggi, ad un crocevia importante: l’esito dell’assemblea dei lavoratori abruzzesi dirà davvero molto sul futuro produttivo e commerciale della Brioni.