Trivelle in Croazia, giallo diplomatico o melina? La questione trivelle, che tanto fa discutere Abruzzo e Italia, alimenta le polemiche anche sull’altra sponda dell’Adriatico.
Forse si sta consumando un vero e proprio giallo diplomatico, o magari si tratta di semplice melina. Potrebbe anche essere che, come in un gioco delle parti, ognuno si attenga al proprio ruolo aspettando che il tempo galantuomo decida per gli umani spesso fallaci. Ieri l’annuncio dello stop alle perforazioni da parte del delegato dell’ambasciata croata, Llija Zelalic, intervenuto al convegno svoltosi sulla fregata Maestrale, aveva fatto esultare i no triv per la decisione che si riteneva presa dai vertici del Paese. Oggi la secca smentita di Assomineraria sembra rimettere tutto in discussione, o quantomeno fa affacciare l’ipotesi di una gaffe improvvida della diplomazia croata. A meno che, come già detto, non si tratti di un fuoco di paglia acceso tanto per tergiversare. Questo il testo del comunicato di Assomineraria:
“Non c’è nessuna conferma ufficiale dello stop della Croazia ai progetti di ricerca di idrocarburi in Adriatico. Da una verifica presso le autorità competenti della Croazia non si riscontra alcuna conferma ufficiale di quanto affermato dal delegato”.