Donna investita e uccisa nell’aquilano, forse era un bus. Potrebbe esserci una svolta clamorosa nelle indagini sull’incidente stradale che è costato la vita ad Antonietta Durastante, la donna investita e uccisa a Marana di Montereale.
A travolgere la donna sulla strada statale 260 potrebbe essere stato un bus dell’Arpa, oggi Tua. Secondo voci da confermare, i carabinieri avrebbero sequestrato un bus dell’azienda di trasporto regionale le cui dimensioni e caratteristiche risulterebbero compatibili con l’urto mortale ricevuto dalla vittima. La donna, che viveva nella frazione aquilana Marana di Montereale insieme al marito, era uscita di casa per depositare la spazzatura nel cassonetto, situato non lontano dall’abitazione. Improvvisamente è stata travolta alle spalle da un mezzo pirata che, sin dai primi rilievi, è subito apparso di grandi dimensioni, un furgone o un autobus. E’ possibile che il conducente non si sia nemmeno accorto di aver investito la donna, subito soccorsa e ricoverata in ospedale, dove poco dopo è morta. Saranno i rilievi in corso sul mezzo sequestrato a fornire ulteriori chiarimenti. L’investimento era avvenuto nel tardo pomeriggio, la donna era stata anche operata, ma le se condizioni erano così gravi che non ha superato l’intervento. Il decesso ha mutato l’accusa (che per ora resta contro ignoti) per lesioni gravissime in omicidio colposo e omissione di soccorso. I funerali di Antonietta Durastante, che aveva 62 anni, si terranno oggi alle 15, nella chiesa di S. Eutizio, a Marana di Montereale.