Dopo i controlli di Arta e vigili del fuoco la Regione sarebbe pronta a riaprire l’impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani Cirsu di Grasciano di Notaresco.
Per 24 ore si è temuto potesse trattarsi di rischio radioattività per il consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani dichiarato fallito poco più di un anno fa. E, invece, i primi accertamenti incrociati di Arta e vigili del fuoco avrebbero scongiurato l’allarme scattato in seguito alla segnalazione dell’Arpa della Lombardia nei cui prelievi erano saltati fuori elevati livelli di radioattività su tre carichi in particolare arrivati in Abruzzo da Parma. La direzione regionale che si occupa del comparto rifiuti ha voluto capire cosa accade all’interno delle strutture che si trovano nel territorio comunale di Notaresco. La sospensione delle autorizzazioni di fatto ha bloccato tutte le attività, nonostante la procedura fallimentare. Gli impianti e i capannoni del Consorzio sono rimasti chiusi per due giorni. Informato della vicenda dell’esposto dell’Arpa anche il sindaco di Notaresco, Diego Di Bonaventura, il quale negli ultimi tempi si è più volte battuto contro l’attività nelle strutture di Grasciano, nonostante il suo Comune faccia parte del Consorzio Cirsu, a tutela della salute dei suoi cittadini. E’ proprio il primo cittadino ad insistere affinchè vengano disposte più capillari e attente verifiche all’interno del consorzio intercomunale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani: una Spa che vive un travaglio gestionale finanziario da diverso tempo e le cui sorti, ora più che mai, sono appese a quanto emergerà da questa vicenda.