Quatto mesi di lavoro serrato all’insegna di tavoli tecnici e seminari politico- amministrativi per dar vita, con la sottoscrizione di oggi presso la Fater, alla Carta di Pescara: progetto pilota in fatto di industria sostenibile.
La “Carta di Pescara” è il primo esempio di protocollo unitario per un’industria sostenibile spendibile sull’intero territorio regionale. Come per l’evento di marzo, in cui si posero le basi per la fase conclusiva del lungo percorso, ad ospitare la presentazione della “Carta di Pescara” è stata la Fater, azienda leader a livello internazionale anche nell’ambito della sostenibilità. “Un documento, quello che da oggi comincerà a camminare con gambe proprie nelle tante aziende che vi aderiranno- ha spiegato a stampa e ospiti dell’evento il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli -, capace di racchiudere il vero senso della sostenibilità industriale come volano di rilancio occupazionale nonché catalizzatore di investimenti spendibili anche all’estero”. Un ruolo quello della Regione fondamentale in ogni fase della “Carta di Pescara”: a partire dall’analisi dei parametri in base ai quali stabilire la premialità per le aziende che decideranno di condividere e aderire ai principi della Carta passando per tutti gli altri aspetti squisitamente burocratici. E se i bandi di riferimento sono quelli della programmazione europea 2014-2020, questa mattina presso la sede della Fater a ribadire l’importanza di una industria anche sostenile, come quella promossa e premiata dalla Carta di Pescara, oltre a numerosi imprenditori abruzzesi c’erano anche diversi altri protagonisti di questo lungo cammino di confronto come sindacati, associazioni di categoria e amministratori locali. A questi ultimi è stato ricordato il ruolo indirettamente affidato loro dalla Regione: spetta a loro, infatti, una volta recepiti i dettami della Carta saper individuare, ciascuno nel proprio territorio, quelle imprese che possano essere interessate a sottoscrivere e applicare il documento.
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