Con una interrogazione a risposta in Aula, Gianni Melilla, deputato abruzzese di Sinistra Italiana, chiede di sapere che fine abbia fatto il treno rapido Pescara-Roma.
Sulla lentezza del collegamento ferroviario dal capoluogo adriatico a Roma interviene, con una interrogazione a risposta in Aula, il deputato abruzzese di Sinistra Italiana Gianni Melilla. “Trenitalia ha da tempo annunciato un treno veloce sulla relazione ferroviaria Pescara Roma, ma di questa promessa si sono perse le tracce, anzi i tempi di percorrenza di questa tratta ferroviaria tra l’Abruzzo e la Capitale sono ulteriormente aumentati e oggi si impiegano 4 ore per coprire una distanza di appena 200 chilometri. I vecchi “Rapidi” del secolo scorso ci mettevano 3 ore ossia un’ora in meno: siamo in presenza di scelte di Trenitalia inaccettabili e irrazionali che penalizzano fortemente i viaggiatori abruzzesi e e laziali”. “Eppure basterebbe – insiste il deputato abruzzese- un minimo di buona volontà per migliorare il servizio e riavvicinare una utenza ormai scoraggiata e delusa. Innanzitutto si dovrebbero eliminare le fermate inutili, sia nel territorio abruzzese che in quello laziale, almeno per quanto riguarda i collegamenti della prima mattinata e del tardo pomeriggio. Nel secolo scorso il rapido fermava solo a Chieti, Sulmona, Avezzano e Tivoli, ora invece le fermate abruzzesi sono 8 e nel Lazio ancora di più pur essendo scarsamente utilizzate. Dovrebbero poi essere utilizzati treni più veloci e meno vecchi, sporchi e senza servizi, che peraltro spesso subiscono guasti durante il tragitto con enormi disagi per gli utenti. Il sospetto è che Trenitalia stia portando alla morte la relazione Pescara- Roma, come ha già fatto con l’altra relazione Pescara -Napoli soppressa alcuni anni fa, nonostante il suo interesse sociale ed economico-turistico”.