Ud’A, in attesa di stipendi e decisioni del Miur

UdA

Potrebbe essere oggi il giorno dello sblocco degli stipendi alla “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, anch’essi finiti nella paralisi innescata dai sei mesi di interdizione inflitti a Rettore e Dg. Intanto si attende una posizione del Miur.

Da un lato il Decano prof. Vacca motivato a sbloccare gli stipendi già in ritardo alla “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dall’altro i sindacati tornati a sollecitare una presa di posizione risolutiva del Miur. L’ultimo monito in ordine di tempo è della Cisl, segreteria Abruzzo e Molise: nella lettera di ieri, dopo aver espresso il pieno e incondizionato sostegno ad ogni iniziativa di lotta portata avanti dai confederali interni all’Università in subbuglio, si torna a sollecitare una ripresa delle attività didattico-amministrative. “Ritengo che il Ministero abbia l’unico compito di prendere atto di quanto ha stabilito la magistratura sulla interdizione del Rettore e del Direttore Generale. Ritengo che possa, ove ne ravvisi gli estremi, arrivare alla decadenza anche dalla carica di Rettore, mentre per il Direttore Generale credo sia competente il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo”. Così Il Reggente Regionale Federazione Cisl Università Domenico Di Simone, lo stesso che si dice contro “qualsiasi forma di Commissariamento dell’Ateneo per la figura del Rettore e per quanto riguarda per l’apparato amministrativo”. Di Simone parla, poi, dello svuotamento di poteri e operosità di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione con ciò che questo comporta anche in termini di gestione didattica. Tornado, infine, a sollecitare il dietrofront sul provvedimento inflitto al sindacalista Cisal, nonchè senatore, Goffredo De Carolis, la Cisl chiude la lettera in questo modo: “Il silenzio, il tergiversare o il commissariamento da parte del MIUR potrà solo nuocere all’Ateneo come immagine sul territorio e a livello nazionale. L’Ateneo di Chieti-Pescara non ha bisogno di questo”.