Sembra confermata la pista di un terzo uomo con un ruolo significativo nella morte di Giuseppe Colabrese, il giovane di Sulmona trovato morto l’estate scorsa in Liguria. Dopo 8 mesi i genitori chiedono la restituzione della salma.
Se confermata, dagli inquirenti liguri sul caso Colabrese da 8 mesi ormai, l’ipotesi di una terza persona presente nelle ultime ore di vita del giovane abruzzese, trovato morto in Liguria, fornirebbe una nuova versione dei fatti anche relativamente al ruolo dell’amico di Giuseppe, ad oggi unico indagato per omicidio volontario. I Ris di Parma, intanto, hanno reso noto l’esito dell’esame delle tracce di sangue trovate sulle scarpe del povero sulmonese, ( il cui corpo martoriato è stato ritrovato solo dopo diversi giorni in un bosco de La Spezia): il Dna estrapolato dalle tracce ematiche non corrisponderebbe a quello di Francesco Del Monaco, l’amico abruzzese di Giuseppe ad oggi indagato per la morte del ragazzo. Anche alla luce di questo elemento la terza figura di cui si parla con una certa insistenza da settimane potrebbe dire molto su cosa sia realmente accaduto nei giorni e nelle ore che hanno preceduto la morte di Giuseppe. I genitori del giovane, intanto, sollecitano la restituzione del corpo del figlio ancora senza una degna sepoltura: il magistrato ligure incaricato del caso continua a negare il nulla osta convinto che quel corpo possa dire ancora tanto sulla morte violenta con la quale qualcuno ha spezzato una giovane vita.