Al via, davanti ai giudici del Tribunale di Teramo, il processo a carico del carabiniere teramano accusato di concussione e tentata concussione per aver utilizzato la divisa per ottenere trattamenti di favore.
Secondo gli inquirenti l’uomo usava la divisa per ottenere trattamenti di favore: generi alimentari e oggetti, come occhiali da sole, gratis o a prezzi stracciati, così come lavori elettrici nel suo appartamento. Al termine del’udienza, che ha visto l’ammissione dei mezzi di prova, il processo è stato rinviato al 7 ottobre per ascoltare i primi testi dell’accusa. Secondo la Procura, il brigadiere in più occasioni avrebbe sfruttato il suo ruolo per fare la spesa e acquistare oggetti senza pagare o pretendendo prezzi di favore: il tutto dietro velate minacce e, in caso di diniego, con frasi dal sapore ritorsivo. Comportamento che avrebbe utilizzato, senza riuscire nell’intento, anche nei confronti di un elettricista a cui avrebbe chiesto di effettuare alcuni lavori nel suo appartamento. A far scattare le indagini sono state proprio alcune segnalazioni delle sue presunte vittime che, stanche di subire, si sarebbero rivolte ai colleghi del carabiniere. I colleghi, indagando, avrebbero trovato conferma delle accuse mosse all’uomo, che nel 2014 è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di dimora a Teramo e Montorio al Vomano, revocato solo agli inizi del 2015, dopo otto mesi, su decisione della Corte d’Appello.