Nessuna tregua, nessuna pace ” armata”, nessuna distensione alla d’Annunzio di Chieti-Pescara: stavolta nel mirino del dg Del Vecchio c’è finito il professore Capasso “accusato” di aver fatto sostenere all’università spese per missioni non ” accademiche”.
Dopo la bufera della scorsa settimana, da noi anticipata con l’articolo Ud’A, nuovi guai per il Dg Del Vecchio, stavolta nel mirino ” esattore” di quest’ultimo c’è finito il professore Luigi Capasso, storico direttore del museo universitario nonchè ex membro del Cda di espressa nomina rettoriale salvo poi esser destituito dallo stesso Magnifico. Che tra Del Vecchio e Capasso non corresse più il buon sangue d’un tempo era noto ed era altresì nell’aria che stesse per partire il siluro della richiesta di 30 mila euro ( secondo il Dg pagati dagli uffici contabili come spese accademiche di missioni trattandosi, invece, di altro). Al centro della nuova velenosa polemica missioni che secondo il Dg non dovevano essere pagate dagli uffici amministrativi di via dei Vestini in quanto compiute da personale sì del museo universitario, ma non assunto dalla d’Annunzio. Congressi ed eventi fuori regione costati 30 mila euro rimborsati a Capasso, che li aveva autorizzati, e che ora Del Vecchio richiede indietro. Chi ben conosce, tuttavia, le vicende interne all’ateneo più ” chiacchierato” d’Abruzzo sa bene che tra i due i rapporti tesi da tempo si sono interrotti quando Capasso è stato allontanato dal Cda in una seduta che ne decretò la cacciata sulla base di una lettera dello stesso Rettore Di Ilio che qualche tempo prima, con apposito decreto rettoriale, lo aveva nominato. Capasso, secondo i cosiddetti ben informati, aveva compiuto un enorme passo falso mettendosi a capo della fronda anti Del Vecchio e capitanando la richiesta di sfiducia smontata dal Rettore durante una seduta di Cda tutta veleni e accuse. Il resto è la cronaca di un’università da qualche anno ormai al centro di polemiche, vertenze, contestazioni e bufere.