“Nelle ultime due notti l’impianto è stato attivo, nonostante l’ordinanza del sindaco di Pescara che ha decretato la sospensione del sansificio”. E’ la denuncia di Massimo Melizzi, presidente dell’associazione Pescara Punto Zero e di Loredana Di Paola, del Forum Acqua.
“Una decina di persone ci ha detto di aver sentito cattivo odore proveniente dalla struttura – riferiscono Melizzi e Di Paola – Alcuni di loro hanno notato anche i fumi diffusi dall’impianto e hanno scattato delle foto”. L’ordinanza del sindaco Marco Alessandrini, datata 2 aprile 2016, ordina al titolare del sansificio Schiavone Biocalore di via Torretta di “sospendere immediatamente qualsiasi attività lavorativa collegata alla produzione di emissione di fumi molesti nell’aria”, fino all’attestazione, da parte dei soggetti competenti, dell’eliminazione delle cause “che generano odori molesti in danno della salute pubblica”. Il provvedimento é scattato all’inizio di aprile, dopo che un medico della società Attiva, la cui sede si trova vicino allo stabilimento che produce sansa, ha fatto sapere che alcuni lavoratori dell’azienda, che si trovavano nel piazzale, lamentavano malesseri come irritazione alla gola, bruciore agli occhi e respirazione difficoltosa. Sintomi che a giudizio del medico sarebbero stati causati dalle emissioni “di un fumo bianco-grigiastro, dall’odore forte, pungente e acido, fortemente disturbante, proveniente non dalla ciminiera, ma dal forno di essiccazione del sansificio”. Il sindaco, dopo aver effettuato un sopralluogo insieme al suo vice Enzo Del Vecchio e al personale della Asl e della polizia municipale, ha emesso l’ordinanza, sulla base dei verbali attestanti la presenza di una “molestia olfattiva di notevole intensità “, tale da configurare una situazione di “emergenza sanitaria”. In realtà l’attività del sansificio era già stata bloccata a partire dal 15 gennaio scorso, a causa del superamento dei parametri del monossido di carbonio e del carbonio organico attivo, ma quando la proprietà del sansificio aveva annunciato di essere pronta ad installare un biofiltro, la Provincia aveva autorizzato per il 31 marzo la riattivazione dell’impianto, fissando la messa in esercizio per i soli giorni 1, 2 e 3 aprile, dopo i quali l’impianto avrebbe dovuto essere spento, in attesa dei risultati degli accertamenti dell’Arta.