Sono già 40 gli azionisti e gli obbligazionisti del Comitato “Difesa dei risparmiatori della banca Etruria di Pizzoli” che si costituiranno parte civile nell’udienza preliminare del 10 marzo, quella relativa al primo filone d’inchiesta aperto dalla procura di Arezzo sull’istituto di credito toscano sull’ostacolo alla vigilanza.
C’è tempo però fino al 9 marzo per consegnare la procura (ossia la delega) all’avvocato che segue dal punto di vista legale i risparmiatori che si riconoscono nel comitato abruzzese, Vanna Pizzi. Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, lo scorso 3 febbraio ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente Giuseppe Fornasari, l’ex amministratore delegato Luca Bronchi e per il dirigente Davide Canestri.
Il comitato di Pizzoli raduna oltre 1.500 risparmiatori della banca Etruria beffati dal decreto salva banche del governo (risalente allo scorso 22 novembre) e che ha riguardato anche Carichieti, Banca Marche e Carife. Cinquemila gli abruzzesi clienti delle quattro banche che hanno visto bruciare i loro risparmi in una sola notte. Ci sono ora risparmiatori da Amatrice, Roma, L’Aquila, Scoppito e anche da altre regioni d’Italia a porsi come parte civile.
“Dalla lettura del documento di rinvio a giudizio si comprende che c’è la possibilità di chiedere la costituzione di parte civile al giudice anche da parte di risparmiatori”, spiega l’avvocato Pizzi, “ed esistono buone possibilità di vedere accolta la richiesta di costituzione di parte civile da parte del giudice – prosegue il legale – in quanto il pubblico ministero offre una buona sponda alle richieste dei risparmiatori”