Crolla lo storico mercato aquilano degli ambulanti, che sono scesi dagli 80 nel 2012 ai 48 di oggi. I coltivatori diretti, ad esempio, sono passati da 25 a soltanto quattro.
Gli ambulanti dell’ortofrutta da 12 anch’essi sono scesi a quattro. Almeno 15mila persone si riversavano tra le 7 del mattino e le 15 del pomeriggio a piazza Duomo, storica sede del mercato che ha oltre 7 secoli di vita.
Oggi sono poche centinaia le persone che vanno a fare acquisti a piazza d’armi, alla periferia ovest della città, dove gli ambulanti si sono spostati dopo il sisma. La tipologia di clienti è notevolmente cambiata. Prima c’erano gli uffici, i negozi, le case, le scuole e le varie amministrazioni. Oggi tutto questo è sparito. Una situazione di crisi, quella aquilana, che s’inserisce in quella più ampia che investe il settore nel resto d’Italia, dove si continua a riconsegnare le licenze.
In questo contesto arriva forse una boccata d’ossigeno con la nuova direttiva Bolkestein, che entrerà in vigore a partire dall’8 maggio 2017 rivoluzionando le regole del commercio sulle aree pubbliche e su cui si è tenuto il primo seminario informativo all’Aquila.
La soluzione recentemente individuata dovrebbe tutelare gli operatori, in quanto i nuovi criteri di concessione dei posteggi su aree pubbliche tengono conto dell’anzianità di licenza degli ambulanti e non vanificano gli investimenti effettuati e l’esperienza professionale. Lo spiega il presidente nazionale Fiva Confcommercio, Armando Zelli, che è un esperto in materia.