90 anni fa il martirio di Sacco e Vanzetti. anche l’Abruzzo ricorda con alcune iniziative, mentre l’ex funzionario pescarese di Polizia Di Francesco coordina un progetto internazionale.
Era il 23 agosto del 1927 quando Nicola Sacco di Torre Maggiore in provincia di Bari e Bartolomeo Vanzetti di Villafalletto nel cuneese, vennero giustiziati sulla sedia elettrica a Charlestown, in quell’America dove anche loro, insieme a migliaia di italiani, erano emigrati alla ricerca di una vita migliore, perché ritenuti colpevoli di un duplice omicidio avvenuto nel 1919. Furono arrestati, tenuti in prigione e poi sottoposti ad un processo sommario, senza possibilità di esercitare il diritto alla difesa e condannati alla sedia elettrica. Un processo certamente condizionato da pregiudizi razziali ed in qualche modo anche politici, visto che l’operaio Nicola Sacco ed il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti erano anarchici. Il mondo della cultura ed intellettuali da ogni angolo della terra si schierarono dalla loro parte, ma senza ottenere nulla, mentre, nonostante la confessione del vero responsabile di quel duplice omicidio, non riuscirono ad evitare la pena di morte. Dopo 50 anni ci fu una parziale riabilitazione grazie all’intervento dell’allora governatore del Massachusetts Michael Dukakis, ma a dieci anni dal centenario l’unica erede ancora in vita, la quasi novantenne Federica Sacco, lancia un appello per una riabilitazione totale ed universale, inviando tre lettere al Presidente della Repubblica italiana Mattarella, a Papa Francesco e al Presidente degli Stati Uniti, a coordinare questo progetto l’ex funzionario di polizia pescarese Ennio Di Francesco:
“L’idea é quella di lanciare un segnale forte – ci spiega – non solo per riscattare le figure di due onesti emigranti italiani, ma anche per condannare un istituto crudele come la pena di morte e ribadire l’alto valore della giustizia che va esercitata con grande rispetto avendo cura del diritto alla difesa di cui ad ogni uomo sulla terra va garantito. Troppo tardi é arrivata, 40 anni fa, una parziale riabilitazione anche e soprattutto per l’imbarazzo mondiale nei confronti delle loro idee politiche.”
Tempo perso.