Il primo film italiano sul tema dell’autismo “Tommy e gli altri” il 12 febbraio sarà proiettato al Movieplex de L’Aquila. Tra i promotori c’è l’Associazione Angsa Onlus.
Toccherà anche L’Aquila, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, il primo film italiano dedicato alla patologia. Approderà nel capoluogo abruzzese grazie all’Angsa Abruzzo Onlus, l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici, che è tra i promotori del film, e lunedì 12 febbraio alle ore 9,30 al Movieplex, sarà proiettato alla presenza di 200 studenti delle scuole superiori, che dopo averlo visto parteciperanno ad un dibattito curato dalla presidente dell’Angsa Abruzzo: la giornalista Alessandra Portinari.
La presidente Portinari spiega che “Il progetto del film è nato da un’idea del giornalista Gianluca Nicoletti ed è diretto da Massimiliano Sbrolla. Nicoletti compie insieme al figlio Tommy, ragazzo autistico da poco divenuto maggiorenne, un lungo viaggio attraverso l’Italia e girato da Forlimpopoli a Trento e Madonna di Campiglio, da L’Aquila a Napoli, passando per Gravina di Puglia, Botricello e Praia a mare, per incontrare “gli amici di Tommy”, ragazze e ragazzi autistici e i loro genitori.
Attraverso le immagini e le parole dei giovani e delle loro famiglie, Tommy e gli altri porta alla luce storie di isolamento, di integrazione difficile se non impossibile. Protagonisti sono “gli altri”, ovvero quegli autistici adulti ai quali, proprio come a Tommy, non viene più riconosciuto il diritto a una vita sociale. C’è chi ancora vive in casa con i genitori, ma prima o poi sarà destinato a essere considerato solo una retta pagata dallo Stato, da chi ha nel mantenimento in vita di queste persone il suo business, in strutture che tanto ricordano i più detestabili luoghi di segregazione del passato.
“Questo film ci riguarda da vicino e riguarda tutta la società. L’Angsa Abruzzo sta lavorando con l’intento di attuare un cambio di passo culturale, aiutando le istituzioni attraverso i tavoli a cui abbiamo partecipato, attivando buone prassi per la ricerca e supportando le famiglie con dei parent training e fornendo loro il contributo di esperti per far valere i diritti dei nostir figli. Siamo in attesa della conclusione dell’iter regionale per il recepimento della legge nazionale sull’autismo su tutti i setting sia in materia ambulatoriale che residenziale. C’è ancora tanto da fare però su un disturbo che colpisce in Abruzzo 1 bambino su 100 con gravi conseguenze anche sociali, perché oggi l’autismo non è un problema che riguarda solo le singole famiglie, ma l’intera società: dalla scuola al mondo del lavoro. Un primo passo a livello nazionale è stato ottenuto con l’inserimento delle cure nei Lea, ma a questo va aggiunta una copertura finanziaria adeguata per dare dignità ai più piccoli, da troppo tempo in attesa di poter accedere ai centri di riabilitazione, ai ragazzi, che raggiunta la maggiore età smettono di avere sostegno e dignità. Il nostro appello oggi è rivolto soprattutto alle istituzioni affinché possano far fronte concretamente ai diritti delle persone autistiche, dando loro quella rispettabilità troppo spesso negata e persa nella burocrazia”.