Abbattimento cervi in Abruzzo, Pagano: “Trovare soluzione alternativa”

Continua a fare discutere la decisione della Giunta regionale che ha programmato l’abbattimento di quasi 500 cervi. Il coordinatore di Forza Pagano chiede soluzione alternativa

Il piano, che dovrebbe partire il 14 ottobre, ieri è stato aspramente contestato dal WWF che ha parlato di “scelta scellerata”. Leggi anche:Wwf Abruzzo: dalla Giunta Marsilio ok all’abbattimento di 500 cervi

Al dibattito si è aggiunto oggi anche il deputato pescarese, Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, contrario alla decisione dell’esecutivo regionale di centrodestra.

“Sono contrario perché da sempre ho nutrito un profondo rispetto per la flora e la fauna abruzzese. Tra l’altro il cervo come l’orso è diventato uno degli animali simbolo della nostra terra. Naturalmente – continua Pagano – questa mia dichiarazione non intende creare una crisi di maggioranza, né contestare la Giunta Marsilio; intende solo spiegare che forse si può trovare una soluzione alternativa alle più che giustificate preoccupazioni degli agricoltori che evidentemente vedono tanti danni provocati dai cervi. Questo, però, significa darsi da fare per trovare una alternativa all’uccisione dei cervi”.

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Sull’abbattimento di 500 cervi intervengono anche il segretario regionale del PD Daniele Marinelli e il segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno.

In una nota congiunta afferma che si tratta di “una scelta violenta, sbagliata e inutile. Da Marsilio e Imprudente c’è una visione arcaica e predatoria. Siamo francamente sconcertati dalla decisione della Regione Abruzzo, è una scelta ideologica, che ci catapulta indietro di un secolo e che non risolve in nessun modo nemmeno i problemi che si propone di affrontare. Nella stessa maggioranza sono diverse le voci contrarie e siamo pronti a collaborare con chiunque voglia scongiurare questa decisione.

L’Abruzzo regione verde d’Europa rappresenta un’idea e un modello di educazione e pratica alla tutela dell’ambiente e della biodiversità; una tradizione di tutela che nella nostra regione ha radici antiche, che trovano la loro massima espressione nei tre parchi nazionali e in quelli regionali. La gestione della fauna selvatica è certamente materia complessa, evidentemente troppo per la destra di Marsilio e Imprudente. Esistono metodi di gestione che non prevedono abbattimento e che sono senz’altro più efficaci per affrontare le questioni legate agli attraversamenti e ai danni alle colture; buone pratiche sono state oggetto di studio e vengono replicate in altre regioni e in altri Paesi. Ma la destra abruzzese preferisce dare prova di una concezione arcaica e predatoria del rapporto con la natura, come è già avvenuto negli ultimi anni, dalla sostanziale cancellazione della Riserva naturale del Borsacchio al tentativo di riperimetrazione del Parco regionale del Sirente Velino”.