Abbattimento tigli a Chieti: esposto del Wwf presentato ai Carabinieri Forestali dopo l’annuncio del Comune della necessità di intervenire su due alberi.
Il Wwf Chieti Pescara ha presentato un esposto ai Carabinieri Forestali dopo che il Comune di Chieti ha annunciato l’abbattimento, il prossimo 6 novembre, di due tigli perché in condizioni di precaria stabilità secondo quanto è emerso dal monitoraggio delle alberature di alto fusto e a seguito delle analisi specialistiche commissionate al Centro Ricerche Agronomiche ed Ambientali ‘Res Agraria’. I due tigli sono ricompresi all’interno della ‘Casina dei Tigli’, struttura di proprietà comunale e gestita da privati come pizzeria – ristorante, ubicata all’interno della Villa comunale. Il Wwf chiede di accertare se l’abbattimento sia realmente necessario e se, prima di prevedere una tale drastica soluzione, siano state eseguite tutte le verifiche previste in questi casi poiché si tratta di alberi compresi in un viale storico, di particolare vetustà e di pregio naturalistico e storico-paesaggistico. E se siano state acquisite tutte le necessarie autorizzazioni e se non siano rilevabili specifiche responsabilità nell’inserimento degli alberi nella struttura e nella loro successiva gestione. Il Wwf si chiede
”se gli alberi non siano stati direttamente danneggiati dalla sciagurata scelta di inglobarli in un ambiente chiuso e, ovviamente, chiede di perseguire i responsabili di eventuali violazioni o omissioni di legge, se dovessero emergerne”. La Casina dei Tigli, ricorda l’associazione ambientalista, prima di diventare punto di ristoro fu, dagli anni ’30 del secolo scorso, un teatro all’aperto dove d’estate andavano in scena opere liriche e concerti. In entrambe le funzioni ha segnato per decenni la storia della città e coinvolto numerose generazioni di teatini. Porta l”attuale nome dal 1950. La ideò il primo gestore, Raffaele Zuccarini, scomparso nel gennaio 2017 definendola una piccola casa immersa nel profumo dei tigli. ”Con i programmati abbattimenti – ironizza il Wwf – il Comune dovrebbe però cambiare il nome alla struttura: senza quegli alberi sarà decisamente più realistica la denominazione di Casina dei Tagli”.