La bandiera della Regione Abruzzo sventola a 8848 Mt sulla vetta della montagna più alta del mondo, l’Everest.
Il 25 maggio 2019 è giunta in la comunicazione che il 22 maggio 2019 alle ore 03.00 AM Nepalesi l’alpinista-himalaista e Guinness World Record Everest Phurba Tenzing Sherpa, con il suo team Dreamers Destination, ha portato a termine una missione storica per la quale tutti noi abruzzesi possiamo esserne riconoscenti e fieri: la Bandiera della Regione Abruzzo sventola a 8.848 mt sulla vetta della montagna più alta e più famosa al Mondo, l’Everest in Himalaya. Un messaggio universale di fratellanza, di riconoscenza e di cooperazione internazionale che dura da 10 anni tra l’associazione Explora Nunaat International e la Dreamers Destination, e che apre le frontiere ad una nuova visione del territorio abruzzese nel mondo. Illustrata, intanto, stamane la prossima missione del team Explora “The Sky’s Way to Sagarmatha / Everest”, con partenza il 19 ottobre 2019, che prevede la costruzione del Rifugio più alto d’Himalaya (a 5.800 mt) in sinergia tra Austria-Italia-Nepal e la realizzazione della Via Ferrata che metterà in sicurezza il secondo tratto per raggiungere il bivacco oggetto di interesse non solo alpinistico e umanitario, ma soprattutto di ricerca scientifica. Infine sarà consegnata da parte del Presidente della Regione Abruzzo la lettera di encomio per l’eroica impresa a Phurba Tenjing Sherpa, Davide Peluzzi e al Team Explora Dreamers. Natura, ricerca e cooperazione. Con queste tre parole il Presidente dell’ associazione Explora Nunaat International, Davide Peluzzi, sintetizza il programma scientifico- esplorativo Explora-Dreamers 2009-2019 e il suo rapporto fraterno con il popolo Sherpa. “La bandiera in vetta all’Everest è frutto di 10 anni di attività da parte dell’Explora tra ricerche scientifiche, aiuti umanitari e gemellaggi tra territori. Dalla costruzione di un acquedotto nel 2013 a Jagat, alla ricostruzione dei villaggi distrutti nel 2015 dal terremoto di 7.8 Richter, alla prima Via Ferrata d’Himalaya realizzata nel 2017 e donata al popolo Sherpa della Rolwaling che ogni giorno rischia la vita per percorrere le uniche vie ripidissime di accesso da una valle all’altra.” – Esploratore nonché Ambasciatore del Parco Gran Sasso Laga, Davide Peluzzi ricorda lo stretto legame che già c’è tra la terra d’Abruzzo e il Nepal – “In accordo con il presidente del Parco avv. Tommaso Navarra, il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga è gemellata con l’area nazionale protetta del Gaurishankar attraverso lo slogan VISIT NEPAL TO HELP NEPAL nato per veicolare il messaggio che visitare il Nepal sia il modo più semplice per sostenere le economie turistiche dei territori himalayani. Con lo stesso intento anche il nostro territorio abruzzese può crescere attraverso la sua promozione turistica nel mondo.” A rendere concreta l’unione dei due territori, nel 2016 nasce il progetto “Percorso Bonatti: dal Gran Sasso all’Himalaya” con la realizzazione di una carta 1:50.000 in versione italiano-inglese che si sviluppa in una straordinaria estensione di natura incontaminata di grande interesse sia per l’escursionista che per tutti i turisti che vogliono immergersi nell’Abruzzo più selvaggio: dai boschi di faggio e abete bianco dei Monti Cardito e Campiglione attraverso le valli glaciali del Monte Corvo e le creste rocciose delle Malecoste fino a raggiungere Campo Imperatore e l’imponente Rocca di Calascio. L’unicità del percorso è, inoltre, quella di poter essere percorso in tutto o in parte da entrambi i versanti: teramano e aquilano.Il Percorso Bonatti, inserito nella Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), è tracciato sia nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, che nel Parco del Gaurishankar / Nepal.