Dall’accesso agli atti, rispetto alla vicenda dei laboratori del Gran Sasso e sull’acquifero che insiste vicino i laboratori, il Forum abruzzese dell’acqua ha prodotto un nuovo esposto.
All’attenzione della Procura della Repubblica di Teramo alcune novità che sono saltate illustrare oggi a Pescara da Augusto De Sanctis:
“Abbiamo consultato negli ultimi tempi migliaia di pagine presso una decina di enti e quindi segnaliamo fatti incontrovertibili e intanto diciamo che c’è un rischio sismico molto importante visto che esiste una faglia attiva e capace che passa dentro i laboratori e nel passato geologico, queste faglie si sono mosse anche di metri. Il problema è che gli apparati sperimentali – ha spiegato De Sanctis – che sono stati progettati per reggere solo lo scuotimento, ma non il movimento del terreno e della roccia e quindi questo è un aspetto molto grave e per questo sosteniamo che bisognava provvedere alla microzonazione sismica di terzo livello e imporre delle fasce intorno a queste faglie di rispetto e questo non lo abbiamo trovato. C’è poi inoltre un aspetto dell’esperimento Luna mw perché si vuol provvedere a mettere un acceleratore di particelle dentro i laboratori. Vogliono costruire un bunker per schermare le radiazioni con pareti di 80 centimetri di cemento armato, ma questo è vietato dalla legge perché parliamo di un macchina radiogena che non può stare vicino i punti di captazione e infine abbiamo chiesto tutte le autorizzazioni, perché siamo in un parco nazionale e le valutazioni di incidenza ambientale dei diversi esperimenti e anche i permessi edilizi. Nei comuni di Isola del Gran Sasso e L’Aquila e nel Parco del Gran Sasso non abbiamo trovato nulla o meglio ci hanno risposto che loro non hanno nulla. Tutta questa situazione – ha concluso il portavoce del Forum abruzzese dell’Acqua Augusto De Sanctis – si va ad aggiungere ad altre criticità che avevano sollevato nelle scorse settimane, come per esempio la totale inadempienza rispetto alla Direttiva Seveso sugli impianti e rischio di incidente rilevante e soprattutto lo stoccaggio di sostanze chimiche pericolose, parliamo di 2200 tonnellate, completamente irregolari rispetto alle normative vigenti. Su tutto questo sabato faremo un sit-in a Pescara, di fronte alla sede della Regione in viale Bovio alle10.30 e invitiamo tutti a partecipare per chiedere il varo della Carta di perimetrazione delle aree di salvaguardia per le acque potabili, dove mettere dei vincoli per salvare l’acqua che beviamo tutti i giorni, e per far allontanare le sostanze chimiche pericolose perché non ci può essere una messa in sicurezza se non si passa almeno all’allontanamento delle sostanze pericolose che costituiscono il pericolo più grande per l’acqua di 700mila persone”.
Forse—sul progetto LUNA-MV—dovreste pubblicare anche le contro-deduzioni dell’IFN, in cui si spiega che la macchina progettata NON è in realtà «radiogena». Secondo il prof. Ragazzi, la tesi contraria si basa su di un semplice errore, che sarebbe bene rendere di pubblico dominio. Vedi:
https://www.regione.abruzzo.it/system/files/ambiente/tutela-territorio/vinca/24794/Controdeduzioni%20INFN_prot%2054869_del%2021_02_2019.pdf