L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso ha voluto fare il punto della situazione alla luce dell’udienza del 26 febbraio e delle recenti dichiarazioni fatte dal Commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso.
Sul fronte giudiziario sembra che finalmente il processo possa avviarsi. Cinque Associazioni tra quelle che compongono l’Osservatorio (WWF, Legambiente, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT e CAI) sono state ammesse come parti civili nel procedimento penale davanti al Tribunale di Teramo a carico dei vertici di Strada dei Parchi SpA, INFN e Ruzzo Reti SpA a seguito dell’incidente dell’8 e 9 maggio 2017 che comportò il divieto di consumare acqua in quasi tutta la provincia di Teramo. Per quanto riguarda il fronte della messa in sicurezza dell’acquifero, nei giorni scorsi si è registrato l’allarme, anticipato durante l’incontro pubblico organizzato a Teramo il 14 febbraio e dopo rilanciato sulla stampa, del Commissario Gisonni che ha lamentato di non essere stato messo fino ad oggi nelle condizioni di operare come avrebbe voluto essendo di fatto privo di supporto tecnico e addirittura di una sede. È evidente che è necessario individuare dei luoghi dove collocare degli uffici a Roma, ma anche in Abruzzo al fine di garantire una vicinanza con il territorio.
Il servizio del Tg8