In occasione della giornata mondiale dell’acqua il 22 marzo scorso a San Pietro di Isola si svolse una tavola rotonda per discutere del sistema idrico del Gran Sasso.
Un incontro organizzato dalla Asl di Teramo a cui presero parte tutti gli enti legati alla questione idrica, che però a nulla è servito, viste le ultime vicende di inquinamento che hanno interessato il territorio teramano. Per questo motivo le associazioni Arco Consumatori e Liberi Cittadini 5 Stelle chiedono come prima cosa di procedere a un’indagine epidemiologica e di valutare i potenziali fattori di rischio cancerogeno nella provincia di Teramo da inserire nel “Registro Tumori Regionale”, istituito dall’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Abruzzo, così come è già stato fatto in passato per i comuni di Popoli e Bussi sul Tirino. Inoltre le due associazioni, al fine di tutelare ulteriormente i residenti del territorio teramano, hanno presentato agli organi competenti le richieste per: l’immediato non utilizzo, da parte del gestore Ruzzo Reti spa, della sorgente proveniente dal Laboratorio del Gran Sasso; la posa di una condotta impermeabile alle infiltrazioni esterne e schermata alle eventuali radiazioni, in grado di mettere in sicurezza tutte le sorgenti passanti sotto il manto stradale dei trafori; il completamento e la messa in sicurezza da parte dell’ ENEL spa dello sbarramento di Piaganini, al fine di poter utilizzare al meglio il potabilizzatore di Collevecchio a Montorio; il ritorno all’efficienza del potabilizzatore di Casale e dei Vasconi di San Pietro; la stesura di un protocollo d’intesa tra il Laboratorio, l’Autostrada dei Parchi e la Ruzzo Reti Spa in grado di monitorare in tempo reale la qualità e la sicurezza della risorsa idrica; infine di essere ascoltati dal magistrato inquirente, avendo deciso di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giuridico per la tutela dei cittadini.
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